venerdì 7 novembre 2014

Siti archeologici e monumenti: fra pubblico e privato

Gino Balestrieri

Gino Balestrieri, segretario flegreo dei
Meridionalisti Democratici
Giovedì, 6 novembre, a Pozzuoli, nella splendida residenza storica “Villa di Livia”, di proprietà dell'imprenditore puteolano Tobia Carannante, si è tenuto un convegno promosso e organizzato dall'Associazione Fare Verde, sul ruolo dei privati nella valorizzazione dei siti archeologici. Al convegno ho partecipato quale Segretario della Sezione Flegrea dei Meridionalisti Democratici.

Sono intervenuti: Marcello Taglialatela, parlamentare Fratelli d'Italia, promotore di una proposta di legge sul tema specifico e convinto sostenitore dell'affidamento gestionale del patrimonio a soggetti privati anche per tempi lunghi, necessari a garantire un rientro economico sufficiente ad incentivare 'investimento privato. Secondo Marcello Taglialatela, 30 anni sarebbe un tempo sufficiente a garantire l'interesse di investimento di soggetti privati.

La Dott.ssa Costanza Gialanella, funzionario della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Napoli, si é dichiarata sempre più sfiduciata nei confronti dello Stato centrale, cui rimprovera di non fare abbastanza per la gestione dei siti archeologici e che quindi, a malincuore, lei "statalista convinta", termine da Lei usato durante il dibattito, sarebbe favorevole ad una maggiore presenza dei privati nella gestione dei siti. Ma la stessa Gialanella si è poi lamentata del fatto che all'Anfiteatro Flavio la biglietteria data in gestione, su concessione Mibac, ad un privato, alla cooperativa Coop Culture, nella realtà dei fatti è gestita dal personale strutturato dell'Anfiteatro (con spese aggiuntive non giustificate aggiungo io).

A questo proposito avrei voluto chiedere alla Dott.ssa se trovi giusto che una Cooperativa con sede legale a Venezia Mestre gestisca la biglietteria di siti bellissimi quali l'Anfiteatro Flavio, il museo di Bacoli ecc., e che oltre al danno economico nel non far fare impresa locale vi sia da subire per i nostri cittadini anche la beffa della traslazione delle dovute tasse IRPEF e IRAP verso territori che godranno di disponibilità di cassa per ricchezze loro impropriamente attribuite . . . perché le tasse, la Coop Culture le paga a Venezia!

Interessante intervento di Raffaella Forgione, neo-assessore del Comune di Pompei che ha criticato senza mezzi termini l'eccesso di burocrazia che impedisce nei fatti qualsiasi iniziativa sull'uso dei siti archeologici. Gli interventi dei sindaci di Pozzuoli e di Bacoli, Vincenzo Figliolia ed Ermanno Schiano sono stati similari; entrambi hanno "promesso" di mettere tutto l'impegno possibile per la valorizzazione massima delle bellezze naturali ed architettoniche dell'area flegrea, tale da creare un "volano" che rilanci l'economia e l'occupazione, etc.  Resta sottinteso che avrebbero voluto aggiungere “con quali soldi, con quali mezzi visto che in cassa non c'è una lira”.

La verità è che lo Stato latita nei nostri territori -- 14 milioni di Euro l'anno per l'Arena di Verona e pochi spiccioli per il nostro Anfiteatro Flavio sono fatti e non chiacchiere -- aspettarsi che l'intervento economico, improbabile, degli imprenditori (i commenti scettici di quelli intervenuti ieri lo dimostrano) possa risolvere la situazione dei nostri siti archeologici, vuol dire perdere altro tempo e prendere in giro la nostra gente.