giovedì 20 dicembre 2012

Proposta di legge per banche regionali in Campania


Arriva in Consiglio Regionale Campania la proposta di legge per l’attivazione di un Albo Regionale bancario che consentirà la creazione di Istituti bancari con un’autorità regionale che sostituisce la Banca d’Italia, che dovrebbe mantenere esclusive attività di controllo gestionale. E’ particolarmente importante per il Mezzogiorno che banche nascano e operino in funzione del territorio e della sua crescita, raccogliendo capitali, reimmettendoli nel mercato locale, investendo nel nostro territorio, riducendo burocrazia, tassi d’interesse e promuovendo sviluppo.

L’eventuale approvazione della proposta di legge rappresenterebbe una svolta storica per gli imprenditori del Sud, che vedrebbero il Mezzogiorno finalmente libero dal legame con le banche nazionali, quasi tutte con sede legale nel centro-nord, rendendo accessibile al credito gli imprenditori del Sud stessi. L’accesso al credito secondo molti economisti è elemento fondamentale dello sviluppo economico dei territori.



Banche legate al territorio porterebbero certamente all’eliminazione di alcune delle barriere che impediscono agli imprenditori del Sud di competere alla pari con quelle di altre aree italiane.  La Regione Campania non deve lasciarsi sfuggire quest’opportunità nell’interesse dell’imprenditoria e dell’occupazione. In caso contrario, sarà confermato il giudizio che la politica meridionale sia sempre e solo asservita agli interessi del centro-nord, specialmente quando si affrontano temi vitali, quali il credito, le banche e la relativa occupazione derivata.

L’iter legislativo sulle banche a carattere regionale, avviato dal Consiglio provinciale di Napoli su iniziativa del consigliere Simone Monopoli, politico che ha presentato il disegno di legge, ha avuto finalmente un epilogo con la relativa approvazione in Consiglio, nonostante l’incomprensibile opposizione del centro-sinistra provinciale.  Il testo, formalizzato come petizione, è stato presentato al Consiglio regionale; tale approvazione, ha comunque vincoli temporali (approvato/bocciato).  La stessa proposta approvata dal Consiglio provinciale fu presentata al Comune di Napoli, dopo l’elezione di Luigi De Magistris, e allo stato attuale nessuna risposta è stata ricevuta, con il conseguente accumulo di un anno di ritardo nel rilancio dell’economia territoriale.

Il tributarista Luigi Peluso, con la collaborazione più recente dell’avvocato Paolo Enrico Guidobaldi, è stato il redattore della proposta di legge intitolata “Disciplina del Sistema Bancario e Finanziario Regionale”. Tra l’altro, questa proposta di legge, che parte da quanto previsto dalla Costituzione, è utile per tutte le altre regioni, poiché aumenta la possibilità di “fare impresa” attraverso la raccolta fondi, utilizzati a fini economici, non speculativi, con reinvestimento nella regione di residenza della banca regionale. In Germania esiste già un sistema simile, che controbilancia funzionalmente l’attività e il potere politico in economia delle banche nazionali.

“Il Denaro”, quotidiano economico del Sud, ha pubblicato il 15 dicembre 2012 un articolo intitolato "Nuovo sistema bancario: al via modello tedesco per la regione", spiegando come dovrebbero interagire le istituzioni, dalla Regione alla Banca d’Italia, onde evitare conflitti e sovrapposizioni, e descrivendo la storia dell’iter seguito dalla proposta di legge.

E’ necessario sostenere chi fa cose importanti per le nostre imprese, proposte semplici e funzionali per l’intera collettività, cose che favoriscono un’economia produttiva vera e sana, che generano occupazione e benessere attraverso il lavoro, in netta opposizione alle attività delle lobby finanziarie, che distruggono sia l’etica sia il lavoro, sottomettendo l’imprenditoria e la politica alla speculazione della finanza. -- Alessandro Citarella