giovedì 3 ottobre 2013

Putin, Russia, Greenpeace, Cristian D’Alessandro: chi sono i pirati?

Il militante napoletano di Greenpeace, Cristian D'Alessandro, incriminato per pirateria in Russia



Alessandro Citarella

Come ben sappiamo per la dovizia di particolari fotografici forniti da Greenpeace ma soprattutto messi dappertutto dal governo russo, sono in stato di detenzione praticamente senza diritti 30 attivisti di Greenpeace che protestavano pacificamente e con atti puramente dimostrativi, come da consolidati precedenti storici dal 25 Settembre scorso.

Come criminali terroristi saranno in stato di detenzione cautelare per almeno 2 mesi fino a quando non accerteranno se siano pirati oppure no.


Noi crediamo che siano pirati coloro che piazzano trivelle dovunque ne abbiano convenienza senza scrupolo alcuno per il pianeta dove viviamo, ed in ultima analisi per i suoi abitanti.

I metodi militari di ingaggio che il governo dittatoriale di Putin, grande amico dei petrolieri e di troppi uomini d’affari e politici anche italiani, sono stati e sono spaventosi.

Trattare dei pacifisti appartenenti alla più nota organizzazione mondiale nel campo della difesa dei diritti della natura, degli animali e dell’uomo comune come dei terroristi usando reparti che hanno ancheminacciato queste persone sparandogli raffiche di mitragliatrice accanto èdisgustoso ed inaccettabile. Il sequestro in acque di tutti di una imbarcazione disarmata ed il suo trasporto in qualche porto russo è sintomatico del modo di interpretare la libertà e la democrazia di un governante che vuole che sia chiaro quali sono i metodi che il suo stato usa nei confronti di chiunque osi opporsi ai suoi punti di vista. Non osiamo nemmeno pensare cosa succeda a chi abbia un passaporto russo – sembra che poco o nulla sia cambiato dal tempo dei soviet per quanto riguarda i diritti delle persone e per le libertà di organizzazione e di protesta civile.

I Meridionalisti Democratici vogliono che il napoletano Cristian D’Alessandro, italiano di passaporto, assieme agli altri attivisti per i diritti dell’uomo comune, detenuti in Russia, contro il potere di vita o di morte delle multinazionali, siano liberati subito e che i governi dei paesi civili e democratici siano spinti a fare pressione continua per farli tornare a casa, e non da soli ma assieme alla imbarcazione sequestrata con metodi da pirateria a cui evidentemente questi signori sono avvezzi. Terremo alti l’attenzione e l’impegno su questi temi. Nel frattempo condividiamo e chiediamo di dare la massima diffusione e partecipazione alla petizione per Cristian e gli altri attivisti detenuti avviata da Greenpeace che si può trovare sul loro sito istituzionale www.greenpeace.it . Facciamo qualcosa di concreto e promuoviamo la lotta democratica contro le multinazionali dell’energia facendogli capire che non sono i loro denari ed i loro amici a comandare.