mercoledì 16 ottobre 2013

Campi Flegrei 2020 dalla terra dei veleni alla terra del riscatto

Il convegno “Campi Flegrei 2020 -- dalla terra dei veleni alla terra del riscatto” si è tenuto il 12 ottobre 2013, dalle ore 10,30 alle 13,30, a Pozzuoli (Napoli) presso il complesso Agave. Lo scopo degli organizzatori del Convegno è stato di gettare le basi per sviluppare una visione per il futuro dei Campi Flegrei, partendo dalle cause storiche delle condizioni attuali, fotografando lo stato del territorio, proponendo una via per valorizzare le sue risorse, secondo la vocazione naturale dei suoi abitanti e nel rispetto della legalità.

Il convegno, organizzato dall’Associazione per il Meridionalismo Democratico, dal Centro Studi Sandro Pertini e da Freebacoli, con il patrocinio della Provincia di Napoli, è stato moderato dal giornalista flegreo CiroBiondi. Prima dell’inizio dei lavori, la platea ha osservato un minuto di raccoglimento per ricordare gli immigranti morti durante gli ultimi dieci giorni nel tentativo di raggiungere l’isola di Lampedusa.

Il giornalista de “Il Mattino” Gigi Di Fiore ha aperto il convegno con cenni storici su come la “malaunità” italiana ha creato alcuni presupposti che impediscono un reale sviluppo dei nostri territori. Di Fiore, di recente ritorno da Lampedusa ha trovato assonanze fra la “terra dei veleni” e gli sbarchi degli immigranti a Lampedusa, ricordando che sempre un sud più a sud.

Dopo l’intervento di Di Fiore, è stato proiettato un video prodotto da Marco Fantasia che paragona le condizioni preunitarie dei nostri territori, con le eccellenze raggiunte in diversi campi, con lo sfacelo generale che l’unità ha portato a Napoli e a tutto il Sud.

Il sociologo dell’Università di Bari, Prof. Giuseppe Tribuzio, ha messo in risalto l’importanza di una rivoluzione culturale nei nostri territori basata sull’acquisizione della conoscenza. Per Tribuzio, la conoscenza è potere.

Il Prof. Vincenzo Crosio ha descritto il rapporto fra economia, intervento dello stato e colonizzazione nei nostri territori.

Il dottor Nicola Olivieri, medico del lavoro, ha descritto l’avvelenamento delle terre e delle acque dei Campi Flegrei citando dati che emergono dalle varie inchieste condotte dalla magistratura e dalle altre autorità.

L’ingegnere Mario Laurino ha discusso come le bonifiche possono essere un motore di sviluppo dei Campi Flegrei, mentre il geologo Andrea D’Oriano, ha relazionato sulla geotermia come risorsa del territorio.

L’ultimo relatore, il dott. Josi Gerardo Della Ragione, ha presentato una relazione sul tema “Bioparco e Biodistretto dei Campi Flegrei”.

Dopo l’ultimo relatore sono intervenuti una decina di rappresentanti delle associazioni e movimenti che operano sul territorio.

Anthony M. Quattrone, presidente della Scuola Internazionale di Napoli, ha concluso i lavori con un intervento riassuntivo, lanciando la sfida ai movimenti e alle associazioni di passare a una nuova fase dell’impegno per il rilancio e il riscatto dei nostri territori, attraverso lo sviluppo di una visione condivisa di quello che dovrebbero essere i Campi Flegrei del 2020.