domenica 27 settembre 2015

Le Quattro Giornate di Napoli: Così Napoli difese i suoi ebrei

Flavio Pagano

Il 6 ottobre 1943, alle 20.22, Herbert Kappler — capo della polizia tedesca a Roma — telegrafa al suo superiore Wolff a Berlino: «L’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich ha inviato il capitano Dannecker per catturare tutti gli ebrei in un’azione lampo e deportarli in Germania. A causa dell’atteggiamento della città di Napoli e delle conseguenti, incerte condizioni operative, l’operazione non ha potuto essere realizzata. I preparativi per l’azione a Roma sono stati invece conclusi». Napoli dunque, e non Roma, avrebbe dovuto essere teatro della prima retata antisemita in Italia, dopo la caduta di Mussolini del 25 luglio 1943. Nella capitale il rastrellamento, minuziosamente preparato, avrebbe ricalcato il tragico copione già sperimentato a Parigi nel luglio dell’anno prima, ma a Napoli non c’erano più le «condizioni operative». Dal testo del telegramma si evince inoltre che la destinazione dei deportati non sarebbe stata quella di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, ma la Germania, il che induce a ritenere che non se ne progettasse lo sterminio nelle camere a gas, ma il cosiddetto «sterminio mediante lavoro», risultato pressoché inevitabile del regime di «campo di concentramento duro».

Diversamente da quanto accaduto altrove, in Italia il passaggio alla fase operativa dei rastrellamenti fu fulminea. La parte preliminare e «burocratica» era stata di fatto già compiuta dal regime fascista, che aveva cercato di diffondere un sentimento antiebraico nell'opinione pubblica, emanato le leggi razziali, ed effettuato la schedatura degli ebrei. I fascisti di Napoli, nello sbando generale che intercorse tra l’armistizio e la fondazione della Repubblica Sociale (nata ufficialmente il 23 settembre), non avevano tuttavia fatto in tempo a riorganizzarsi al fianco dei camerati tedeschi contro gli improvvisati partigiani partenopei. E le autorità tedesche, sebbene avessero percezione del clima instabile che serpeggiava tra le fila della popolazione, non erano in grado di fare previsioni sull'evolvere degli eventi.


Continua a leggere l'articolo (pubblicato il 27 gennaio 2010) sul sito del Corriere del Mezzogiorno

Oggi si vota in Catalogna: Il regime mediatico mistifica i fatti


Elezioni Regionali in Catalogna il 27 settembre 2015


 Alessandro Citarella


Il 27 Settembre si svolgono le elezioni regionali in Catalogna. Da un lato le principali forze politiche catalane di matrice indipendentista provano a vincerle per cambiare i rapporti di forza con il governo centrale di Madrid e con l’Europa dei banchieri e delle multinazionali, dall’altra c’è il solito nutrito schieramento di politici non-spagnoli che mettono becco nella sovranità decisionale dei popoli spagnolo e catalano agitando anche minacce molto pesanti. Questo è inaccettabile. I popoli democraticamente possono decidere della loro vita, soprattutto in contrapposizione di prende decisioni da lontano e senza tenere in alcuna considerazione le reali volontà di chi ha una identità e vuole mantenerla.  Tuttavia, è necessario fare attenzione quando regioni ricche come la Catalogna voglio staccarsi dello stato centrale senza prima definire, come parte fondante del proprio programma politico, la solidarietà perché ci ricorda moltissimo i propositi della Lega Nord in Italia: “vado via perché sto meglio di tutti e non voglio dividere il mio benessere con nessun altro…”, anche se magari questo “benessere” si è accumulato nel corso di un secolo e mezzo sulle spalle di altri che vivono più a sud…

Bandiere scozzesi e catalane
Tornando alla Catalogna, sono solo elezioni regionali, che per gli indipendentisti catalani sono il primo passo per ottenere un referendum con cui decidere poi, in seguito, se vogliono l’indipendenza dalla Spagna. Tuttavia, tenendo conto che la Costituzione spagnola non prevede tale tipo di referendum, c’è da chiedersi perché la stampa, di proprietà dei ricchi di mezza Europa, spaccia queste elezioni come “il referendum per l’indipendenza?”  Bene, tra i punti più rilevanti del programma politico dei catalani ci sono cose come “avere una Banca propria” e “l’impiego delle tasse per i catalani …”.  Sono quindi un nemico da stroncare subito, anche usando in modo vergognoso la minaccia che il Barcellona e Messi giocheranno su un campo polveroso, come ha scritto finanche “Il Fatto”. Questo è inaccettabile!  L’Europa dei popoli è questa, quella che vuole tenere lontano non un’organizzazione centralizzata, ma una organizzazione centralistica che vuole sottomettere le volontà dei singoli popoli (circa 6 milioni in Catalogna) agli interessi delle multinazionali, delle banche e, soprattutto, alla volontà di capi di stato di altri paesi. E’ come dire che qualcuno che abita a Londra abbia il diritto di decidere cosa mi fa piacere fare a casa mia. Cosa succederebbe se invertissimo l’ordine delle cose?  Ad esempio se organizzazione, lingua, cultura, tasse, stile di vita di Parigi lo decidesse Barcellona?

Ci attendiamo quindi una vittoria degli indipendentisti in Catalogna come è accaduto da pochissimo in Scozia, dove lo Scottish National Party ha vinto conquistando, di fatto, quasi tutti i seggi. Cosa è accaduto il giorno dopo?  Semplicemente che le Banche, il governo di Londra e la politica europea basata sugli interessi dei ricchi devono ora fare i conti con chi tutela gli abitanti scozzesi e non quelli di chi fa gli interessi delle Borse. Se ne avvantaggeranno tutti, per una vita migliore, e non per migliori performance dei titoli in borsa a scapito delle persone.

Allora basta mistificazioni: vogliamo un voto libero, senza minacce di ritorsioni da parte dei ricchi d’Europa e con i giornali di regime, e sono purtroppo molti, che raccontano mezze verità ridicolizzando cose e persone , non facendo cronaca onesta ma orientamento politico, probabilmente dettato dalle proprietà.


domenica 13 settembre 2015

Con Gianni Pittella parlando di Meridione

I Meridionalisti Democratici con l’On. Gianni Pittella, presidente dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo (S&D), parlano di Sud e di Europa e delle prossime iniziative da fare assieme per il rilancio e il riscatto del Sud, il 13 settembre 2015, Cortile di Santa Chiara, Napoli



I Meridionalisti Democratici con l’On. Gianni Pittella, presidente dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei...
Posted by Meridionalisti Democratici on Domenica 13 settembre 2015

sabato 12 settembre 2015

Il meridionalismo è lotta sociale

Intervista al prof. Vincenzo Crosio, segretario della sezione flegrea dei Meridionalisti Democratici e Direttore del Centro Studi Sandro Pertini (Napoli) sul tema del meridionalismo come lotta sociale





sabato 5 settembre 2015

Quarto: Alluvione da "5 Stelle"

Quarto (Napoli): Alluvione a "5 Stelle"

Antonio Brescia, consigliere comunale di Quarto, aveva chiesto al sindaco Rosa Capuozzo (del Movimento 5 Stelle) con un'interrogazione protocollata il 24 luglio 2015, lo stato della manutenzione dei cigli stradali, dei canali e delle vasche di raccolta delle acque in vista dell'arrivo del solito periodo di intensa piovosità, tradizionalmente previsto per agosto-settembre. Oggi è arrivata una forte pioggia e Quarto è rimasta completamente allagata e paralizzata. Ovviamente il Sindaco e la giunta a "5 stelle" non avevano fatto nulla per evitare che si allagasse la città, nemmeno la normalissima manutenzione richiesta dal Consigliere Brescia.

Quarto: Alluvione da "5 Stelle"
Quarto (Napoli): Alluvione a "5 Stelle"Antonio Brescia, consigliere comunale di Quarto, aveva chiesto al sindaco Rosa Capuozzo (del Movimento 5 Stelle) con un'interrogazione protocollata il 24 luglio 2015, lo stato della manutenzione dei cigli stradali, dei canali e delle vasche di raccolta delle acque in vista dell'arrivo del solito periodo di intensa piovosità, tradizionalmente previsto per agosto-settembre. Oggi è arrivata una forte pioggia e Quarto è rimasta completamente allagata e paralizzata. Ovviamente il Sindaco e la giunta a "5 stelle" non avevano fatto nulla per evitare che si allagasse la città, nemmeno la normalissima manutenzione richiesta dal Consigliere Brescia.
Posted by Meridionalisti Democratici on Sabato 5 settembre 2015