martedì 8 dicembre 2015

Fondi europei--tallone d'Achille del Movimento Meridionalista

--Tony Quattrone


Si attende di conoscere la lista delle priorità che il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, ha presentato qualche giorno fa al governo italiano rispetto ai piani di spesa per il cofinanziamento dei fondi europei per il periodo 2014-2020. Da un articolo di Ottavio Lucarelli, pubblicato sulle pagine napoletane de "La Repubblica" dell'8 dicembre 2015, si evince che il governatore mira a mettere in atto alcuni punti salienti del suo programma elettorale, ovvero la creazione di due zone economiche speciali per i porti di Napoli e Salerno, oltre a consistenti investimenti in infrastrutture, trasporti, aerospazio, ambiente e bonifiche.  

I fondi europei per il sud dovrebbero ammontare a 4,1 miliardi. Il cofinanziamento italiano dovrebbe raggiungere 3 miliardi. Non è chiaro se il governo italiano cofinanzierà o se abbia già cofinanziato la differenza, o se questa differenza non abbia bisogno di alcun cofinanziamento nazionale per essere poi elargito da Bruxelles. Così come non è chiaro se i 450 milioni già inseriti dal governo nella manovra di fine anno per la "Terra dei fuochi" e per Bagnoli facciano parte di un cofinanziamento per la spesa di fondi europei. Non è nemmeno chiaro come saranno ripartiti i finanziamenti nell'intero territorio del Mezzogiorno. Questa mancanza di chiarezza sulle cifre, sui cofinanziamenti, sui progetti e, infine, sulla suddivisione geografica dello stanziamento dei fondi è ormai la costante che caratterizza la strategia della comunicazione governativa nei confronti del Mezzogiorno, ma è anche la rappresentazione di quanto deve ancora maturare l'intero Movimento Meridionalista per diventare forza di governo, sviluppando una classe dirigente, identitaria ed altamente qualificata, composta da professionisti, imprenditori, amministratori e politici capaci di attuare sia i piani proposti e approvati dall'Europa sia quelli generati nei nostri territori, rendendoli parte di unico sistema. 

Il governatore De Luca sarebbe intenzionato ad utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo per incrementare la decontribuzione per le assunzioni nei nostri territori e vorrebbe destinare 352 milioni dei fondi europei a favore del sistema produttivo. Dall'articolo di Lucarelli si comprende che circa il 30% dei 4,1 miliardi di fondi europei dovrebbero favorire innovazione, ricerca e agenda digitale. Purtroppo, non per colpa del bravo Lucarelli, ma per lacune ancora da colmare nel Movimento Meridionalista, quali la mancanza di strumenti di indagine e di gruppi di lavoro volti a decifrare le politiche finanziarie europee e nazionali, non è chiaro cosa vorrebbero fare, nei dettagli, né il governatore della Campania né i governatori delle altre regioni del Sud.

Il Movimento Meridionalista deve, nel suo complesso, sviluppare le competenze necessarie per la gestione dei finanziamenti europei, del sistema del cofinanziamento nazionale e delle assegnazioni di fondi italiani indipendenti dai finanziamenti europei. È auspicabile che in futuro si parli di fondi europei non per denunciare l'incapacità di spendere quanto assegnato dall'Europa, ma per promuovere nuovi progetti e tirare le somme su quelli attuati. Di pari passo si dovrà raggiungere una massa critica elettorale tale da imporre al governo italiano la destinazione di somme eque del bilancio dello Stato ai nostri territori.  

È anche necessario che amministratori locali e parlamentari eletti nel Sud facciano sistema, in quanto, ad oggi, si registra l'assenza di qualsiasi coordinamento fra i governatori delle regioni del Mezzogiorno, membri dello stesso partito, il PD, forse tenuti separati dall'abile Primo Ministro, attraverso l'antica locuzione latina del "divide et impera", che nel humus del male dell'individualismo meridionale, attecchisce bene.

domenica 6 dicembre 2015

MERIDIONALISTI DEMOCRATICI: Amministrative in Bretagna: i Meridionalisti Democ...

MERIDIONALISTI DEMOCRATICI: Amministrative in Bretagna: i Meridionalisti Democ...: Il logo dell'Union Démocratique Bretonne Alessandro Citarella Oggi, 6 dicembre 2015, si tiene il primo turno delle elezioni regi...

Amministrative in Bretagna: i Meridionalisti Democratici sostengono l’Unione Democratica Bretone!

Il logo dell'Union Démocratique Bretonne


Alessandro Citarella

Oggi, 6 dicembre 2015, si tiene il primo turno delle elezioni regionali in Francia. I sondaggi indicano che dei 44 milioni di cittadini che hanno diritto al voto in questo turno elettorale, circa la metà si asterrà.  Ricordiamo che si vota fino alle 20 di questa sera.

La legge elettorale francese applicabile in queste regionali prevede che il partito che otterrà la maggioranza assoluta dei voti al primo turno riceverà in primo luogo un quarto dei seggi, mentre i restanti seggi saranno distribuiti secondo il metodo proporzionale fra tutti i partiti che avranno superato lo sbarramento del 5%. Tuttavia, se nessun partito conquistasse la maggioranza assoluta dei voti, ci sarà bisogno di un secondo turno in cui potranno partecipate solo i partiti che avranno preso più del 10% durante la prima tornata.

Ci attendiamo, purtroppo, una generalizzata affermazione della destra xenofobo e razzista, sia per la forte richiesta di sicurezza dopo gli attentati di Parigi di pochi settimane fa, sia per le divisioni interne alla sinistra, certamente esasperate anche dalle decisioni governative in linea con politiche liberiste e filo-finanziarie, piuttosto che progressiste e attente al sociale.

I Meridionalisti Democratici-federalisti europei seguono, in particolare, con grande attenzione le elezioni che si tengono in Bretagna per quanto accomuna i nostri due popoli.  Entrambi sono vittime del colonialismo e del neo-colonialismo, dove i rispettivi stati, francese e italiano lavorano per la cancellazione dell’identità.  I nostri popoli hanno bisogno di abbracciare una visione sociale progressista, di difesa dell’ambiente e di rilancio e riscatto delle proprie tradizioni economico-culturali, inserendole in un sistema europeo di cooperazione e di rispetto per l’uomo e per i territori in cui esso vive, e in forte contrapposizione con l’ideologia della concorrenza liberista. Ogni popolo deve essere libero di determinare la propria esistenza sulla base delle proprie scelte e della propria storia e cultura, in una visione di rapporti di pace basati sì sullo scambio di merci e servizi, ma che abbia regole etiche basate sul rispetto per l’essere umano, con una distribuzione del benessere, materiale e non, seguendo una visione della vita alternativo a quella consumistica governata e sostenuta da forze economico-finanziarie.

Le liste dell’Unione Democratica Bretone (UDB) vedono presenti giovani militanti, e questo è un segno ed un segnale forte del lavoro culturale e politico fatto negli ultimi decenni in Bretagna, rendendola una regione modello sotto gli aspetti della qualità della vita e del rispetto di tutti i principi che prima abbiamo enunciato.

Sosteniamo quindi il percorso politico dell’UDB e l’identità bretone per una Europa dei popoli e non della finanza e delle multinazionali.



Gwenn ha du, letteralmente “bianco e nero”, è la bandiera bretone realizzata da Morvan Marchal nel 1923. Le sue 5 strisce nere rappresentano i 5 antichi vescovadi dell'Alta Bretagna: Rennes, Nantes, Dol, Saint-Malo e Saint-Brieuc. Le 4 strisce bianche rappresentano i vescovadi della Bassa Bretagna: Léon, Cornouaille, Vannes e Tréguier. Gli ermellini evocano l'antico ducato, poiché questo piccolo animale era un simbolo del potere.

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Dal sito ufficiale dell'UDB:

"La Unione Democratica Bretone è un partito politico di sinistra, bretone ed ecologista. La sua attività è finalizzata ad attribuire rilevanti poteri regionali, per l’autonomia nell'ambito della Repubblica Francese e in una Europa federale.
Presente in tutte le consultazioni elettorali, l’UDB intende applicare politiche solidali in favore dello sviluppo duraturo dell’economia e della società bretoni. L’UDB auspica la riunificazione della Bretagna in cinque dipartimenti, con la Loire-Atlantique."

martedì 10 novembre 2015

Napoli 2016: i meridionalisti democratici a confronto su Luigi de Magristis

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Continua il dibattito interno sulle elezioni napoletane del 2016




I rappresentanti delle sezioni napoletane dei Meridionalisti Democratici, durante una riunione indetta il 9 novembre 2015 presso la sede di Pozzuoli, dopo aver ascoltato le relazioni del Coordinatore Provinciale, Antonio Ciniglio, del Coordinatore Regionale Alessandro Citarella e dei membri dell'Ufficio di Presidenza, Nicola Olivieri e Tony Quattrone, a proposito dell’incontro con il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, avvenuto 4 Novembre 2015, e dopo un articolato e intenso dibattito hanno deciso di approvare la seguente mozione presentata dai delegati delle Sezioni di Somma Vesuviana, Nola e Palma Campania:


I delegati delle Sezioni Meridem di Somma Vesuviana, Nola e Palma Campania


PRESO ATTO

Della crisi profonda che attanaglia i partiti tradizionali, così come configuratisi con la cosiddetta “seconda repubblica”;


CONSIDERATO

Il grave stato di disagio diffuso anche nella sinistra dello schieramento politico nazionale – segnatamente nel partito democratico – da ultimo con la sconcertante vicenda del defenestramento del Sindaco di Roma;


VALUTATI

I crescenti segnali di insofferenza manifestati da molti primi cittadini – a cominciare da Luigi de Magistris – e governatori regionali nei confronti degli apparati burocratici e partitici centrali;


PRESO ATTO

Altresì della montante protesta popolare sinora canalizzata nel crescente consenso al movimento cinque stelle, con il presente 


ORDINE del GIORNO

Impegnano gli organi esecutivi del Partito a promuovere, anche nella prospettiva della partecipazione alla prossima tornata elettorale amministrativa, ogni azione utile all'aggregazione di tutti i gruppi meridionalisti operanti sul territorio, a mezzo della nomina di una commissione all'uopo dedicata, nella prospettiva più immediata della presentazione di liste unitarie, ed, in ottica di più lungo respiro, della nascita di una vera e propria Costituente meridionalista.



I rappresentanti delle sezioni napoletane dei Meridionalisti Democratici, durante una riunione indetta il 9 novembre...
Posted by Meridionalisti Democratici on Lunedì 9 novembre 2015

domenica 1 novembre 2015

Calamità naturali: il Sud trattato come colonia dal governo toscopadano

Il sannio e il messinese: trattati come colonia italiana



Don Alfono Calvano, direttore della Caritas sannita: "Sono certo che se un disastro simile fosse accaduto nel Nord Italia, il governo e la classe dirigente nazionale avrebbero mobilitato tutto e tutti a cominciare dai media.


Vai al minuto 16 nel video del Tg2000 del 31 ottobre 2015 - Edizione delle 18.30


Messina senza acqua da una settimana dopo una frana


dal TG2000 del 30 ottobre 2015

venerdì 16 ottobre 2015

Rappresentanti sindacali e associazioni fanno squadra nei Campi Flegrei

Il 7 e il 14 ottobre 2015 si sono riuniti presso la sede dell'Associazione per il Meridionalismo Democratico (AMD) a Pozzuoli i rappresentanti di: AMD, Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, Acli Dicearchia, Legambiente Quartum, CNR, Artemide, Cisl, Uil zona flegrea, Cgil-Cisl-Uil pensionati zona flegrea, Eco della Fascia Costiera, Commissione Pari Opportunità.

domenica 27 settembre 2015

Le Quattro Giornate di Napoli: Così Napoli difese i suoi ebrei

Flavio Pagano

Il 6 ottobre 1943, alle 20.22, Herbert Kappler — capo della polizia tedesca a Roma — telegrafa al suo superiore Wolff a Berlino: «L’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich ha inviato il capitano Dannecker per catturare tutti gli ebrei in un’azione lampo e deportarli in Germania. A causa dell’atteggiamento della città di Napoli e delle conseguenti, incerte condizioni operative, l’operazione non ha potuto essere realizzata. I preparativi per l’azione a Roma sono stati invece conclusi». Napoli dunque, e non Roma, avrebbe dovuto essere teatro della prima retata antisemita in Italia, dopo la caduta di Mussolini del 25 luglio 1943. Nella capitale il rastrellamento, minuziosamente preparato, avrebbe ricalcato il tragico copione già sperimentato a Parigi nel luglio dell’anno prima, ma a Napoli non c’erano più le «condizioni operative». Dal testo del telegramma si evince inoltre che la destinazione dei deportati non sarebbe stata quella di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, ma la Germania, il che induce a ritenere che non se ne progettasse lo sterminio nelle camere a gas, ma il cosiddetto «sterminio mediante lavoro», risultato pressoché inevitabile del regime di «campo di concentramento duro».

Diversamente da quanto accaduto altrove, in Italia il passaggio alla fase operativa dei rastrellamenti fu fulminea. La parte preliminare e «burocratica» era stata di fatto già compiuta dal regime fascista, che aveva cercato di diffondere un sentimento antiebraico nell'opinione pubblica, emanato le leggi razziali, ed effettuato la schedatura degli ebrei. I fascisti di Napoli, nello sbando generale che intercorse tra l’armistizio e la fondazione della Repubblica Sociale (nata ufficialmente il 23 settembre), non avevano tuttavia fatto in tempo a riorganizzarsi al fianco dei camerati tedeschi contro gli improvvisati partigiani partenopei. E le autorità tedesche, sebbene avessero percezione del clima instabile che serpeggiava tra le fila della popolazione, non erano in grado di fare previsioni sull'evolvere degli eventi.


Continua a leggere l'articolo (pubblicato il 27 gennaio 2010) sul sito del Corriere del Mezzogiorno

Oggi si vota in Catalogna: Il regime mediatico mistifica i fatti


Elezioni Regionali in Catalogna il 27 settembre 2015


 Alessandro Citarella


Il 27 Settembre si svolgono le elezioni regionali in Catalogna. Da un lato le principali forze politiche catalane di matrice indipendentista provano a vincerle per cambiare i rapporti di forza con il governo centrale di Madrid e con l’Europa dei banchieri e delle multinazionali, dall’altra c’è il solito nutrito schieramento di politici non-spagnoli che mettono becco nella sovranità decisionale dei popoli spagnolo e catalano agitando anche minacce molto pesanti. Questo è inaccettabile. I popoli democraticamente possono decidere della loro vita, soprattutto in contrapposizione di prende decisioni da lontano e senza tenere in alcuna considerazione le reali volontà di chi ha una identità e vuole mantenerla.  Tuttavia, è necessario fare attenzione quando regioni ricche come la Catalogna voglio staccarsi dello stato centrale senza prima definire, come parte fondante del proprio programma politico, la solidarietà perché ci ricorda moltissimo i propositi della Lega Nord in Italia: “vado via perché sto meglio di tutti e non voglio dividere il mio benessere con nessun altro…”, anche se magari questo “benessere” si è accumulato nel corso di un secolo e mezzo sulle spalle di altri che vivono più a sud…

Bandiere scozzesi e catalane
Tornando alla Catalogna, sono solo elezioni regionali, che per gli indipendentisti catalani sono il primo passo per ottenere un referendum con cui decidere poi, in seguito, se vogliono l’indipendenza dalla Spagna. Tuttavia, tenendo conto che la Costituzione spagnola non prevede tale tipo di referendum, c’è da chiedersi perché la stampa, di proprietà dei ricchi di mezza Europa, spaccia queste elezioni come “il referendum per l’indipendenza?”  Bene, tra i punti più rilevanti del programma politico dei catalani ci sono cose come “avere una Banca propria” e “l’impiego delle tasse per i catalani …”.  Sono quindi un nemico da stroncare subito, anche usando in modo vergognoso la minaccia che il Barcellona e Messi giocheranno su un campo polveroso, come ha scritto finanche “Il Fatto”. Questo è inaccettabile!  L’Europa dei popoli è questa, quella che vuole tenere lontano non un’organizzazione centralizzata, ma una organizzazione centralistica che vuole sottomettere le volontà dei singoli popoli (circa 6 milioni in Catalogna) agli interessi delle multinazionali, delle banche e, soprattutto, alla volontà di capi di stato di altri paesi. E’ come dire che qualcuno che abita a Londra abbia il diritto di decidere cosa mi fa piacere fare a casa mia. Cosa succederebbe se invertissimo l’ordine delle cose?  Ad esempio se organizzazione, lingua, cultura, tasse, stile di vita di Parigi lo decidesse Barcellona?

Ci attendiamo quindi una vittoria degli indipendentisti in Catalogna come è accaduto da pochissimo in Scozia, dove lo Scottish National Party ha vinto conquistando, di fatto, quasi tutti i seggi. Cosa è accaduto il giorno dopo?  Semplicemente che le Banche, il governo di Londra e la politica europea basata sugli interessi dei ricchi devono ora fare i conti con chi tutela gli abitanti scozzesi e non quelli di chi fa gli interessi delle Borse. Se ne avvantaggeranno tutti, per una vita migliore, e non per migliori performance dei titoli in borsa a scapito delle persone.

Allora basta mistificazioni: vogliamo un voto libero, senza minacce di ritorsioni da parte dei ricchi d’Europa e con i giornali di regime, e sono purtroppo molti, che raccontano mezze verità ridicolizzando cose e persone , non facendo cronaca onesta ma orientamento politico, probabilmente dettato dalle proprietà.


domenica 13 settembre 2015

Con Gianni Pittella parlando di Meridione

I Meridionalisti Democratici con l’On. Gianni Pittella, presidente dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo (S&D), parlano di Sud e di Europa e delle prossime iniziative da fare assieme per il rilancio e il riscatto del Sud, il 13 settembre 2015, Cortile di Santa Chiara, Napoli



I Meridionalisti Democratici con l’On. Gianni Pittella, presidente dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei...
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sabato 12 settembre 2015

Il meridionalismo è lotta sociale

Intervista al prof. Vincenzo Crosio, segretario della sezione flegrea dei Meridionalisti Democratici e Direttore del Centro Studi Sandro Pertini (Napoli) sul tema del meridionalismo come lotta sociale





sabato 5 settembre 2015

Quarto: Alluvione da "5 Stelle"

Quarto (Napoli): Alluvione a "5 Stelle"

Antonio Brescia, consigliere comunale di Quarto, aveva chiesto al sindaco Rosa Capuozzo (del Movimento 5 Stelle) con un'interrogazione protocollata il 24 luglio 2015, lo stato della manutenzione dei cigli stradali, dei canali e delle vasche di raccolta delle acque in vista dell'arrivo del solito periodo di intensa piovosità, tradizionalmente previsto per agosto-settembre. Oggi è arrivata una forte pioggia e Quarto è rimasta completamente allagata e paralizzata. Ovviamente il Sindaco e la giunta a "5 stelle" non avevano fatto nulla per evitare che si allagasse la città, nemmeno la normalissima manutenzione richiesta dal Consigliere Brescia.

Quarto: Alluvione da "5 Stelle"
Quarto (Napoli): Alluvione a "5 Stelle"Antonio Brescia, consigliere comunale di Quarto, aveva chiesto al sindaco Rosa Capuozzo (del Movimento 5 Stelle) con un'interrogazione protocollata il 24 luglio 2015, lo stato della manutenzione dei cigli stradali, dei canali e delle vasche di raccolta delle acque in vista dell'arrivo del solito periodo di intensa piovosità, tradizionalmente previsto per agosto-settembre. Oggi è arrivata una forte pioggia e Quarto è rimasta completamente allagata e paralizzata. Ovviamente il Sindaco e la giunta a "5 stelle" non avevano fatto nulla per evitare che si allagasse la città, nemmeno la normalissima manutenzione richiesta dal Consigliere Brescia.
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martedì 25 agosto 2015

Con il prof. Giuseppe de Natale contro chi vuole mettere Napoli in ginocchio attraverso la paura


De Natale: "Purtroppo ciò che realmente ci manca, da 154 anni a questa parte, è il controllo e la cura del nostro territorio."


Il prof. Giuseppe de Natale parla con il prof. Ciro Di Francia
presso la sede dei Meridionalisti Democratici di Pozzuoli

 Il nostro movimento sostiene in pieno il grande lavoro scientifico e la lotta per la difesa del territorio napoletano che sta portando avanti il direttore dell'Osservatorio Vesuviano, il prof. Giuseppe de Natale.  C'è qualcuno che vuole spaventare Napoli, fomentando un giorno la paura di un'eruzione del Vesuvio e un altro quella dei Campi Flegrei, per mettere l'ex capitale del Regno delle Due Sicilie completamente in ginocchio.

Pubblichiamo per i nostri lettori alcuni commenti fatti dal prof. de Natale su Facebook nei giorni scorsi e il comunicato ufficiale dell'Osservatorio Vesuviano sul pericolo eruzione nel napoletano.  Partiamo da un commento molto meridionalista del prof. de Natale.




Facebook, 25 agosto 2015 - "Il controllo del territorio"

“Purtroppo ciò che realmente ci manca, da 154 anni a questa parte, è il controllo e la cura del nostro territorio. Personalmente penso che le nostre città vadano ridisegnate, riorganizzate, razionalizzate. Questa è di fatto la grande opportunità che ci dà la dichiarazione, oggi esplicita da parte dello Stato, del Rischio Vulcanico. Altrimenti i Piani di Emergenza restano figure rosse disegnate su una mappa, senza alcun contenuto. La razionalizzazione e la messa in sicurezza ambientale delle nostre aree sarebbe una grande opportunità economica, non solo per il Sud ma per tutto il Paese (a patto che si riesca a sfuggire alla logica delle 'mafie'). Ma è un'opportunità che per essere colta ha bisogno di un grande supporto Politico, che può venire solo dalle Istituzioni locali e dai parlamentari del Sud.”


Facebook, 23 agosto 2015 - "Le solite banalità su nostri vulcani"

"Sky Tg 24 oggi ripete le solite banalità sui nostri vulcani, e diversi quotidiani lo seguono. La notizia: 'i Ricercatori Mastrolorenzo e Pappalardo in un lavoro pubblicato su Nature…'; il lavoro in questione è del 2012, e non fu pubblicato da Nature bensì da ‘Scientific Report', dello stesso gruppo editoriale ma di peso ben diverso; 'il Vesuvio potrebbe tornare ad eruttare, abbiamo le prove...'; certo che tornerà ad eruttare, è un vulcano attivo! Dulcis in fundo: 'scoperta una grande camera magmatica che alimenta i tre vulcani, a 10 km di profondità...'; certo, l'abbiamo scoperta noi, con gli esperimenti di tomografia sismica a Vesuvio e Campi Flegrei, tra il 1994 ed il 2001; è un fatto talmente noto che anche Focus di Settembre lo ha reso graficamente nel suo articolo sui vulcani napoletani; e non ha alcuna implicazione allarmistica, semplicemente fu all'epoca identificata direttamente, come forma e profondità, la sorgente di alimentazione dei nostri vulcani.
Siamo alle solite: lo 'scienziato' di turno decide di mettersi in mostra facendo leva sulle paure della gente comune, ed i media ci speculano facendo spettacolo, diffondendo banalità e, di fatto, disinformando."

Pagina 111 della rivista
FOCUS edizione settembre 2015
Facebook 22 agosto 2015 - a proposito dell'articolo di Focus edizione settembre 2015

"Che ci fosse uno strato laminare di magma sotto tutta l'area vulcanica napoletana, a profondità tra 8-10 km, lo scoprimmo noi con gli esperimenti di tomografia sismica al Vesuvio e Campi Flegrei effettuati tra il 1994 ed il 2001. Comunque, la maggior parte delle eruzioni è alimentata da serbatoi più superficiali, posti a 4-5 km. Inoltre, la sorgente comune di alimentazione profonda non impedisce che l'attività eruttiva dei diversi vulcani sia profondamente differente e scorrelata temporalmente."


Facebook, 24 agosto 2015: "Creiamo le condizioni per un'economia compantibile con la natura dei nostri territori"

“Lanciare continui allarmi sul Vesuvio, sui Campi Flegrei, domani anche su Ischia (qualcuno già lo fece qualche anno fa) significa ribadire una nostra posizione svantaggiata, una sorta di 'maledizione' sui nostri territori. In fondo, poiché i vulcani effettivamente ci sono, esistono solo due 'visioni' del problema. La prima è quella che, data la suddetta 'maledizione', sul nostro territorio non si possa far nulla: non si possa vivere, costruire ospedali, scuole, industrie; in poche parole, questa visione predica l'abbandono e l'oblio di questi territori. La seconda 'visione', che è poi quella dominante da 3000 anni a questa parte, è che, nonostante i vulcani, questi siano comunque territori 'benedetti', dalla natura e dall'intelligenza umana; quindi, bisogna trovare il modo di convivere con questo fenomeno naturale, sfruttandone nel contempo tutti i vantaggi legati ad esso. Come dicevo, la Storia si è sviluppata seguendo la seconda 'visione', e possiamo dire che l'intera civiltà occidentale è nata qui, e proprio in conseguenza di tale scelta. Io sposo pienamente questa 'visione', queste non sono Terre da abbandonare ma da coltivare, da amare e da valorizzare, con tutti i grandi vantaggi che proprio dal vulcanismo discendono. Purtroppo, molti 'scienziati', molti media anche locali, consapevolmente o meno tirano acqua all'altro mulino, all'ipotesi che ci vede 'figli di un Dio minore' in una terra 'maledetta' da abbandonare. Elaboriamo invece nuovi progetti per una maggiore vivibilità, ridisegniamo le nostre città, ottimizziamole anche in funzione di una pronta risposta ad eventuali future eruzioni; creiamo le condizioni per un'economia compatibile con la natura dei nostri territori, che contiene anche enormi risorse finora inutilizzate.”


Comunicato Ufficiale dell'Osservatorio Vesuviano


Link all'articolo pubblicato online da "Il Mattino" il 23 agosto 2015 con le dichiarazione del prof. Giuseppe de Natale



mercoledì 12 agosto 2015

A Quarto la giunta grillina parte male: approvazione del bilancio senza le carte


Sosteniamo Antonio Brescia, consigliere comunale di Quarto, nella battaglia per la legalità e la trasparenza!

Da sinistra, Tony Quattrone dei Meridionalisti Democratici con il
consigliere comunale di Quarto, Antonio Brescia

Antonio Brescia, classe 1971, eletto consigliere comunale a Quarto durante la scorsa tornata elettorale del 31 maggio 2015, sta facendo l’impossibile per ottenere alcuni documenti fondamentali per comprendere meglio il bilancio che sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio Comune della cittadina flegrea il 13 agosto 2015.  Quello che gli è stato fornito dalla giunta 5 Stelle è solo il riassunto dei capitoli e dei titoli del bilancio di previsione per il 2015 e del pluriennale 2015-2017.  Di fatto, senza i documenti necessari per capire il “riassunto” presente in ciascun capitolo e titolo, Brescia non potrà fare correttamente il proprio dovere di consigliere comunale e, in buona coscienza, votare a favore o contro il bilancio, o dare anche qualche suggerimento.

La prima pagina della richiesta
Brescia, che aveva chiesto una serie di documenti il 7 agosto 2015, come si vede nelle immagini della lettera protocollata dal Comune, si è presentato il giorno 11 agosto per ritirare quanto richiesto, ma ha dovuto prendere atto che i funzionari comunali non avevano preparato nulla. Quando Brescia ha informato i responsabili comunali che avrebbe sporto denunciata presso la locale caserma dei Carabinieri, è stato implorato ad aspettare fino a giorno successivo. Purtroppo nemmeno il giorno successivo, il 12 agosto, a 24 ore dal previsto dibattito sul bilancio, Brescia ha potuto avere la necessaria documentazione.

La campagna elettorale del Movimento 5 Stelle a Quarto, che aveva abilmente “fatto fuori” diverse liste di movimenti avversari attraverso un ricorso al Consiglio di Stato per alcune irregolarità formali nella presentazioni delle liste nelle scorse elezioni comunali, era tutta centrata sui concetti di “legalità” e “trasparenza”.  Ora che i “5 stelle” sono al potere, perdono qualche “stella” e decadono a movimentuccio da una o due “stelle”, venendo meno alla trasparenza necessaria per approvare il bilancio.

Brescia vorrebbe capire, in particolare, quali sono i crediti di dubbia esigibilità ed eventuali decisioni rispetto all'applicazione dell’articolo 46 decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, perché troppo spesso i bilanci comunali si basano su “attivi” che poi non sono tali, perché sono crediti che non saranno mai esigibili. La legge prevede che tali “crediti” devono essere debitamente identificati e riportati in bilancio.  Come si fa a sapere se questo delicato lavoro è stato fatto senza poter vedere i documenti che generano poi il capitolo scritto in bilancio?

La seconda pagina della richiesta
E’ necessario ricordare ai grillini che un bilancio fatto secondo le regole previste dalla legge e dalla buona politica dovrebbe mette in risalto le finalità della spesa, assicurando maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse pubbliche e la destinazione delle stesse alle politiche comunali.  Nella situazione attuale del Comune di Quarto diventa persino difficile capire come sono stati gestiti i Piani Esecutivi di Gestione (PEG) di competenza dei diversi dirigenti comunali.

Dinanzi all'evidente intenzione del Comune di Quarto a guida pentastellata di non fornire i documenti necessari per una serena e informata partecipazione alla riunione del 13 agosto 2015, il consigliere comunale Antonio Brescia si troverà nell'impossibilità di approvare l’assestamento delle previsioni di bilancio.  I consiglieri comunali della maggioranza grillina a Quarto si assumeranno la responsabilità di approvare un bilancio a “scatola chiusa” senza sapere effettivamente come si compongo capitoli e titoli.

Per i meridionalisti democratici flegrei è fondamentale che tutte le operazioni che riguardano l’approvazione dei bilanci dei comuni dell’area flegrea siano trasparenti e in perfetta regola con le norme vigenti. La creazione di un biodistretto flegreo, che metta al centro dell’attività economica le naturali vocazioni del nostro territorio, dall'archeologia all'agricoltura, dalla paesaggistica alla cultura, ha bisogno di reggersi anche sulla pulizia e la trasparenza dei conti comunali.  A Quarto, purtroppo, sembra che la nuova amministrazione comunale grillina stia partendo con il piede sbagliato.
Il consigliere comunale di Quarto Antonio Brescia in visita alla nostra sede di Pozzuoli




venerdì 24 luglio 2015

Servizio TGR Campania - Meridionalisti Democratici sulla Geotermia nei Campi Flegrei

Servizio del TGR Campania del 24 luglio 2015, ore 14,00, sulla geotermia nei Campi Flegrei, con interviste a Nicola Olivieri, Presidente dell'Associazione per il Meridionalismo Democratico, Alessandro Citarella, Coordinatore Campano dei Meridionalisti Democratici, e al prof. Giuseppe De Natale, direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Il convegno si è svolto a Pozzuoli, presso la sede dell'Associazione per il Meridionalismo Democratico, l'8 luglio 2015.

Servizio del TGR Campania del 24 luglio 2015, ore 14,00, sulla geotermia nei Campi Flegrei, con interviste a Nicola Olivieri, Presidente dell'Associazione per il Meridionalismo Democratico, Alessandro Citarella, Coordinatore Campano dei Meridionalisti Democratici, e al prof. Giuseppe De Natale, direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Il convegno si è svolto a Pozzuoli, presso la sede dell'Associazione per il Meridionalismo Democratico, l'8 luglio 2015.
Posted by Meridionalisti Democratici on Venerdì 24 luglio 2015

giovedì 9 luglio 2015

Il prof. Vincenzo Crosio eletto segretario della Sezione Flegrea

il Prof. Vincenzo Crosio
L’ufficio di presidenza dei Meridionalisti Democratici-federalisti europei è lieta di annunciare l’elezione del prof. Vincenzo Crosio alla carica di Segretario della Sezione Flegrea del nostro partito.

Il nuovo segretario subentra all'amico Gino Balestrieri che ha avuto il grande merito di aver dato vita alla sezione flegrea e averla portata al giusto livello di radicamento sul territorio.

Il prof. Crosio, insegnante all'Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “Vilfredo Pareto” di Pozzuoli, è il direttore del Centro Studi “Sandro Pertini”.

Il prof. Crosio continuerà e potenzierà il lavoro già messo in atto dal nostro movimento per la creazione di un Biodistretto Flegreo. Crosio spiega che “il biodistretto è un sistema di economia politica del territorio che tende a potenziare i fattori di crescita economica mettendo al centro i bisogni di promozione sociale culturale della comunità di riferimento. Nel nostro caso il biodistretto è il parametro più evidente della possibile riscossa dei territori meridionali a fronte di una terza colonizzazione del sistema eurocentrico e nord-capitalistico i cui segni catastrofici sono evidenti nel sud del mediterraneo come in Grecia e in Italia meridionale.”

L’ufficio di presidenza, nel ringraziare il segretario uscente Gino Balestrieri, augura “buon lavoro” al prof. Crosio.

martedì 7 luglio 2015

Ercolano vittima dell’inefficienza dello Stato italiano

I Meridionalisti Democratici si battono per la valorizzazione dei beni ambientali, archeologici, paesaggistici, monumentali e culturali del Sud affinché divengano un sistema integrato ben gestito, tale da divenire la punta di diamante della nostra industria del turismo, con la conseguente creazione di migliaia di posti di lavoro.  Registriamo dalle statistiche che sono migliaia i giovani del Sud specializzati nella gestione, restauro e mantenimento dei beni archeologici e monumentali in cerca di posto di lavoro!

Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Lo Stato italiano, proprietario dei beni archeologici del Sud da ben 154 anni, non investe come dovrebbe nella gestione, manutenzione e valorizzazione dei nostri beni, lasciando alcuni siti in uno stato di totale degrado, intervenendo solo dopo fortissime campagne di denuncia da parte di movimenti e comitati cittadini.

La sezione Flegrea dei Meridionalisti Democratici ha più volte denunciato lo stato di abbandono dei beni archeologici flegrei, dall'Anfiteatro Flavio al sito archeologico di Cuma, assieme alla parziale chiusura del Castello di Baia, e la totale chiusura della Piscina Mirabilis.  In queste condizioni, non è possibile proporre alle agenzie turistiche mondiali un percorso archeologico e museale flegreo perché non si sa mai quando i musei e i siti archeologici sono aperti!

Sito archeologico di Ercolano
La stampa nazionale ha più volte denunciato le pessime condizioni di Pompei.  Oggi tocca ad Ercolano, dove, la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia informa che gli scavi di Ercolano sono stati chiusi “a causa della carenza di personale di vigilanza”.  Secondo la nota della Soprintendenza riportata dalla stampa il 6 luglio 2015, la condizione di Ercolano “è particolarmente complicata poiché per l'area archeologica sono disponibili solo 36 addetti alla vigilanza distribuiti su 5 turni (mattina, pomeriggio, notte, franco e riposo). Il che significa disporre di un massimo di 6-7 custodi per turno per un'area di 4-5 ettari, dotata di 3 ingressi, anch'essi da sottoporre a controllo”.  La nota della Soprintendenza denuncia che “l'assenza imprevista per malattia di poche unità di servizio ha reso impossibile per motivi di sicurezza l'apertura del sito. Tale situazione, come ben noto, non è direttamente dipendente dalla Soprintendenza - prosegue la nota - ma da un problema di mancanza di turnover, che non consente un rimpiazzo di personale a seguito del pensionamento di quello in servizio, e che riguarda un po’ tutto il comparto statale”.

Lo stato italiano ha imposto la sua bandiera sui nostri siti archeologici. Ora deve mettere anche i soldi necessari per tenerli aperti. La mancanza di personale statale (italiano, non delle amministrazioni locali), è un problema del governo centrale italiano, ed è un problema suo, non delle popolazioni locali. Se lo stato nazionale non è capace di gestire i nostri beni, lo ammettesse, e li lasciasse in gestione alle autonomie locali.

domenica 5 luglio 2015

La Grecia ha votato "NO" contro il ricatto dell'Europa delle banche e della finanza!

I Meridionalisti Democratici-federalisti europei esprimono la loro soddisfazione per il risultato del voto in Grecia. Il popolo greco ha urlato un forte e fermo “NO” al diktat dell’Europa delle banche e della finanza.

I Meridionalisti Democratici si battono affinché si crei l’Europa dei popoli, quella voluta dal Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi -- il risultato del referendum greco è una forte richiesta che l’Europa vada in questa direzione!


martedì 26 maggio 2015

I Meridionalisti Democratici incontrano Vincenzo De Luca ad Aversa



Con l'europarlamentare Nicola Caputo a sostegno del candidato "democratico e meridionlalista" Francesco Liguori 


Ad Aversa, il 25 maggio 2015, nella Sala Caianiello (ex Macello) gremita di cittadini dell'agro Aversano Enzo De Luca ha declinato i temi principali del programma che si intende realizzare una volta eletto.

Da sinistra: Francesco Liguori, Carlo Cascella, Nicola Palermo, 
Nicola Caputo e Vincenzo De Luca
"Enzo De Luca rappresenta l'ultima reale opportunità per la Campania e per la provincia di Caserta per  invertire la consolidata tendenza dell'opinione pubblica nazionale ad identificare il nostro territorio attraverso le vicende legate al crimine organizzato ed alla terra dei fuochi".  Con queste parole, dopo una breve introduzione, l' europarlamentare Nicola Caputo esorta i presenti a stringersi attorno ad Enzo De Luca nello sprint finale di questa competizione elettorale.

"Caserta, assieme alla sua provincia, è sicuramente quella che ha più sofferto l'amministrazione Caldoro" ribadisce durante il suo discorso De Luca annoverando il progetto mancato per la bonifica dei Regi Lagni tra le occasioni mancate della gestione Caldoro. Ciò che invece propone De Luca è la creazione sul litorale casertano di un "distretto turistico" che non abbia nulla da invidiare alla costa romagnola. Per realizzare questo progetto si deve sicuramente partire dalle rimozione delle eco-balle, da troppi anni abbandonate in aree a vocazione agricola.

Prevede inoltre: "completamento della rete ferroviaria e della banda larga nonché piano regionale per implementare gli asili nido pubblici e soprattutto umanizzazione delle periferie".

"L'amministrazione regionale deve trasformarsi da palude burocratica a motore di sviluppo" così De Luca si propone di dare impulso alle iniziative imprenditoriali.

Conclude il suo intervento rinnovando l'invito ad unirsi nel consenso elettorale non tralasciando di salutare i Meridionalisti Democratici presenti in sala.

Nel contesto descritto da Caputo e De Luca, il candidato Francesco Liguori,che si è definito Democratico Meridionalista, rappresenta sicuramente l'opportunità per tutti i meridionalisti di vedere rappresentate le proprie istanze e realizzate le aspettative.

domenica 24 maggio 2015

Regionali Campania 2015: il nostro sostegno a Luigi Renzi nella provincia di Napoli

I Meridionalisti Democratici-federalisti europei sostengono Luigi Renzi, candidato meridionalista nella lista De Luca Presidente per le elezioni regionali campane 2015.  Renzi, iscritto all'Associazione per il Meridionalismo Democratico, ha abbracciato in pieno il programma sociale e politico meridionalista e democratico che si incentra sui temi d’azione inerenti le bonifiche, le infrastrutture, la sicurezza e la legalità, la difesa dell’acqua pubblica e il blocco delle trivellazioni petrolifere.

E’ fondamentale che ci siano dei meridionalisti nel prossimo Consiglio Regionale campano per difendere gli interessi dei cittadini dei nostri territori contro le solite e consolidate politiche predatorie portate avanti dagli affaristi della vecchia politica italiana.

Secondo Alessandro Citarella, coordinatore campano dei meridionalisti democratici, “il sottobosco politico ha fatto male i conti pensando di buttarci fuori dalla coalizione a sostegno di De Luca presidente attraverso meschini giochi burocratici che hanno portato all'esclusione della nostra lista 'Il Sud' dalla competizione elettorale. Ebbene, i meridionalisti sono presenti attraverso il sostegno a candidati ancora in gara, rappresentativi della buona politica territoriale.”

"L'appoggio dei Meridionalisti Democratici - federalisti europei - dichiara Luigi Renzi - mi inorgoglisce e mi spinge a fare ancora di più per il nostro territorio. In ogni comune della provincia di Napoli che sto visitando incontro sostenitori personali e del candidato presidente Vincenzo De Luca. I nostri sostenitori - elettori ci chiedono di invertire la tendenza degli ultimi cinque anni. Sono un uomo abituato a mantenere le promesse. E questo mi impegna con tutti i miei elettori e con tutti i cittadini della nostra provincia a dare sempre di più ed a fare sempre meglio per i nostri territori".

Così come a Napoli i Meridionalisti Democratici sostengono Luigi Renzi, ad Avellino lo stesso avviene per Carlo Iannace, sempre nella lista “De Luca Presidente” e a Caserta per il candidato del PD Francesco Liguori.

domenica 17 maggio 2015

Il sottobosco politico casertano all'opera contro i meridionalisti

Proponiamo ai nostri lettori due articoli pubblicati il 14 maggio 2015 sull'edizione casertana de "Il Mattino" e sul "Corriere del Mezzogiorno" .  Proponiamo anche le decisioni del TAR Campania e del Consiglio di Stato. Sono letture interessanti che danno il quadro di come opera il sottobosco politico casertano contro il meridionalismo.


Link per leggere la versione PDF dell'articolo pubblicato dall'edizione casertana de "Il Mattino", pagina 31, del 14 maggio 2015.


Link per leggere la versione PDF dell'articolo pubblicato dal "Corriere del Mezzogiorno", pagina 2, del 14 maggio 2015.

Link per leggere la decisione del TAR Campania dell'8 maggio 2015 che riammetteva la lista meridionalista.

Link per leggere la decisione del Consiglio di Stato, del 12 maggio 2015 che escludeva in modo definitivo la partecipazione della lista meridionalista.

venerdì 8 maggio 2015

Elezioni Regno Unito: Trionfo dello Scottish National Party!

--Alessandro Citarella

Il voto del 7 Maggio 2015 per il rinnovo del Parlamento del Regno Unito ha segnato il trionfo dello Scottish National Party (SNP) che ha conquistato, secondo i dati disponibili al momento, 55 dei 59 seggi assegnati alla Scozia.  Nelle elezioni del 2010, lo SNP aveva 6 seggi.

Il leader dello SNP, Nicola Sturgeon
Dopo il referendum del 18 settembre 2014, quando il 44,7% degli elettori scozzesi si espressero a favore dell’indipendenza, il governo di Londra non ha mantenuto le tante promesse che furono fatte per convincere gli scozzesi a rimanere nel Regno Unito.

I Meridionalisti Democratici, che sostengono lo SNP, si augurano che il risultato elettorale scozzese possa contribuire a rafforzare l’opposizione alle politiche di forte austerità portate avanti dal governo di David Cameron in tutto il Regno Unito, e quindi anche in Scozia.  Purtroppo, secondo gli ultimi dati che provengono da Londra, Cameron potrà contare sulla maggioranza in Parlamento attraverso l’alleanza dei suoi conservatori con i liberal-democratici.  Ora si vedrà come il governo di Londra vorrà rapportarsi alla forza parlamentare scozzese, unita nello SNP.



Gli indipendentisti scozzesi dello SNP sono per una Europa dei popoli e non delle banche. La loro vittoria servirà per rafforzare il fronte che crede in un’Europa solidale -- un fronte che va dalla Grecia all’Irlanda, passando per tante regioni schiacciate dalle politiche dell’austerità imposte dal governo tedesco di Angela Merkel e dalla Banca Centrale Europea.

I Meridionalisti Democratici inviano i migliori auguri al leader dello SNP, Nicola Sturgeon, la giovane e combattiva segretaria del partito, e all’ex segretario, Alex Salmond, che ha diretto lo SNP dal 2004 al 2014.   I Meridionalisti Democratici plaudono anche i tanti militanti che in Scozia e altrove si organizzano e lottano sempre più numerosi per affermare la loro identità, la loro lingua, le loro tradizioni e la loro libertà, senza mai cadere nel bieco nazionalismo usato per mettere i popoli gli uni contro gli altri.

Attendiamo altre buone notizie da Edimburgo.

Saòr Alba!




martedì 21 aprile 2015

Il Sud con De Luca Presidente: l'acqua in Campania deve rimanere pubblica

“Il Sud con De Luca Presidente” 

Il primo punto del nostro programma elettorale: Acqua Pubblica in Campania!

Il 22 aprile si celebra la Giornata mondiale della Terra, l'evento, nato nel 1970 quando Gaylord Nelson, senatore del Wisconsin (Stati Uniti), mobilitò 20 milioni di americani per una gigantesca dimostrazione in favore dell'ambiente.  Quest’anniversario sarà festeggiato in oltre 170 paesi attraverso migliaia di eventi.
Oggi, ribadiamo il nostro incondizionato sostegno ai movimenti per l'acqua pubblica nel mondo ed in particolare ai Comitati per l'Acqua Pubblica Campania, che hanno guidato, per ben 5 anni, la lotta contro il continuo tentativo di mercificare l'acqua in Campania da parte della giunta di centrodestra. Il 14 aprile 2015, la giunta uscente ha fallito nel suo tentativo di privatizzare l’acqua! Chi si schiera ancora oggi con Caldoro e i suoi alleati è un semplice affiliato ad un cartello politico che appoggia interessi privati contro il popolo campano. Costoro vogliono mercificare l'acqua togliendola dal controllo pubblico e consegnandola a società di capitale che la userebbero per farne profitto.  Queste società investirebbero di seguito i facili guadagni sull'acqua in speculazioni o peggio ancora in operazioni per distruggere con il principio dello sfruttamento incondizionato il nostro pianeta, imponendo logiche di emarginazione e di colonizzazione dei sud del mondo.  E' fondamentale bloccare la monetizzazione dei beni primari che la natura ci ha messo gratuitamente a disposizione. La popolazione campana ha già subito troppe devastazioni ambientali ed è ora di dire basta! E' necessario difendere l'acqua pubblica, creando posti di lavoro attraverso la gestione della rete idrica abbattendo logiche di profitto su questo bene comune, sconfiggendo tutte le clientele di infimo livello che vi girano intorno. 


Ci piace citare padre Alex Zanotelli: "Riteniamo che privatizzare l'acqua sia come pensare di privatizzare la madre. Perché l'acqua è la madre. L'acqua è vita. Ed è con questa convinzione che abbiamo attraversato Roma. Un lungo pellegrinaggio scandito da tanti slogan. Ne voglio ricordare due: 'Fuori l'acqua dal mercato' e 'Fuori il profitto dall'acqua'. Sono convinto che questo movimento sia una delle realtà più belle che sono nate in questi anni. Perché è unito, aldilà delle fedi e delle ideologie, e dà un senso di profonda solidarietà umana, fraternità e gioia d'incontrarsi."

L'acqua è un bene comune fondamentale per la vita, da preservare nella qualità oltre che nella quantità, e di cui dobbiamo assumerci tutti la responsabilità diventando parte attiva di un'auspicata politica di gestione e tutela delle nostre risorse idriche, per un'acqua pubblica e accessibile a tutti. Il nostro movimento fa sua la politica di tutela delle risorse idriche che può rappresentare un'opportunità anche in termini economici, specialmente se si applica il concetto che chi inquina deve pagare.
Il nostro Acquedotto Carolino

Concludiamo con i tre punti dell'analisi politica di Vandana Shiva (uno dei massimi esperti mondiali di acqua), che abbiamo fatto anche nostri: 

1.  I sistemi economici non democratici che centralizzano il controllo sulle decisioni e sulle risorse e sottraggono alla popolazione occupazioni produttive e mezzi di sostentamento creano una cultura dell'insicurezza. 

2.  La distruzione del diritto alle risorse e l'erosione del controllo democratico sui beni naturali, sull'economia e sui mezzi di produzione minano l'identità culturale. 

3.  I sistemi economici centralizzati erodono anche la base democratica della politica. In una democrazia, l'agenda economica coincide con l'agenda politica.

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Rilanciamo il video con le dichiarazioni di Vincenzo De Luca sulle trivellazioni e sulla necessità di proteggere l'acqua pubblica.


Rispetto al problema dell'acqua, sappiate che io sono contro le trivellazioni, contro i pozzi petroliferi. Andiamo a fare le perforazioni nel Vallo di Diano o addirittura qualcuno ipotizza di fare le trivellazioni nell’Alta Irpinia dove abbiamo il bacino imbrifero più grande ed importante d’Europa. Vi vorrei invitare ad andare a Caposele, dove c’è una struttura bellissima in muratura: l’Acquedotto Pugliese, costruito dove partono le sorgenti, un capolavoro da un punto di vista ingegneristico.Immaginare di andare a fare lì le perforazioni petrolifere vuol dire essere dei depravati. In questo modo non solo mettiamo a rischio l'acqua, ma abbiamo immaginato di fare un unico gestore regionale per le acque. Questo è assurdo! Noi abbiamo proposto di avere cinque ATO (ambito territoriale ottimale), una dimensione ragionevole fra riduzione dei costi e gestione corretta e vicina ai territori e ai cittadini. Noi siamo per avere un governo pubblico delle acque. #MaiPiùUltimi
Posted by Vincenzo De Luca on Mercoledì 25 marzo 2015

domenica 19 aprile 2015

Vincenzo De Luca a Pozzuoli

I Meridionalisti Democratici, membri della coalizione elettorale "Il Sud con De Luca presidente", nata da un accordo con il Movimento d'Insorgenza Civile, hanno accolto Vincenzo De Luca a Pozzuoli il 19 aprile 2015 in occasione dell'apertura della campagna elettorale del Partito Democratico puteolano.


mercoledì 15 aprile 2015

Meridionalisti in campo con De Luca Presidente

Mario Gallo, segretario del Movimento di Insorgenza Civile, e Alessandro Citarella, Coordinatore Campano dei Meridionalisti Democratici, hanno annunciato oggi la realizzazione di una lista elettorale comune a sostegno del candidato governatore Vincenzo De Luca.  La lista, che sarà sostenuta anche da altri movimenti e associazioni attivi sul territorio, aventi sia vocazione ambientalista che di tutela dei pensionati e dei consumatori, sarà presente nelle cinque province campane e si chiamerà “Il Sud – con De Luca Presidente”. 

Gallo: “il sostegno a Vincenzo De Luca da parte delle nostre due formazioni meridionaliste nasce dalla condivisione della precaria situazione della Campania e del Sud nonché delle politiche da adottare per migliorarne le condizioni e la vivibilità”.  

Citarella: “i due movimenti hanno dimostrato che è possibile creare un fronte meridionalista, unito su temi specifici come la politica delle infrastrutture, la tutela dell’ambiente, la sicurezza e la legalità, creando i presupposti per un vero rilancio e riscatto dei nostri territori”. 

La scelta unitaria manifesta la volontà dei militanti delle due formazioni radicate sul territorio di mantenere la stretta collaborazione, avviata l’anno scorso, ben oltre l’appuntamento elettorale regionale del 31 Maggio 2015; l’obiettivo è creare le premesse per un progetto comune che unisca più formazioni meridionaliste del Sud.



sabato 11 aprile 2015

Divario Nord-Sud: tutto iniziò con l’Unità d’Italia. L’incapacità ‘genetica’ non c’entra


Distribuzione del PIL pro capite su base regionale rispetto alla media nazionale (Vittorio Daniele e Paolo Malanima, 2013)

di Alessandro Cannavale

Ancora una volta, gli scritti dei grandi meridionalisti del passato trovano un riscontro perfettamente congruente in studi e ricerche attualissimi.  Francesco Saverio Nitti, politico lucano e grande esperto di finanze, ne “Il bilancio dello Stato dal 1862 al 1897” sostenne che l’Italia del Regno delle Due Sicilie portava in dote “minori debiti e più grande ricchezza pubblica”, fino a ricordare che nel primo periodo si ebbe un notevole “esodo di ricchezza dal Sud al Nord”.

Dunque, al contrario di quanto – purtroppo – si continua a leggere e dire a sproposito circa l’incapacità – persino genetica – delle genti del Sud di produrre sviluppo e progresso, lo scenario senza veli e pregiudizi è ben diverso: gli Stati preunitari versavano in condizioni tra loro affini, se non congruenti. La grande soluzione di continuità che innescò la creazione e l’accrescimento del divario tra Nord e Sud del paese furono proprio il processo di unificazione risorgimentale e, soprattutto, le successive politiche in materia di industrializzazione e infrastrutturazione.

In “La finanza italiana e l’Italia meridionale”, ancora Nitti: “Nei venti anni che seguirono l’unità, le più grandi fortune furono fatte quasi esclusivamente dagli imprenditori di opere di Stato: e fra essi non vi erano quasi meridionali, come un documento parlamentare, presentato dall’on Saracco, dimostra a evidenza. La situazione della Valle Padana ha reso più facile la formazione delle industrie, cui la politica finanziaria dello Stato, in una prima fase, e in una seconda le tariffe doganali, hanno preparato l’ambiente; di quasi tutte le industrie di cui lo Stato italiano negli ultimi trenta anni ha voluto assumere la protezione, nessuna quasi è meridionale: dalla siderurgia allo zucchero, dalle industrie navali alle industrie tessili, ecc., tutto è nelle mani degli stessi gruppi capitalistici”.

Per continuare a leggere l'articolo di Alessandro Cannavale sul suo blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano", fai clic su questo link

Chi è Alessandro Natale (dal suo blog): 
Ingegnere per formazione, ricercatore per lavoro, meridionalista per passione. Sono nato a Bari nel 1977. Mi occupo di nanotecnologie per l’efficienza energetica in edilizia e mi lascio appassionare dalle storie del vecchio, amato Sud. Nel far tutto, trovo ispirazione negli esempi mirabili di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per denunciare le ingiustizie subite, ancor oggi, dalle regioni meridionali.