mercoledì 14 gennaio 2015

Eugenio Scalfari neoborbonico? Non proprio, però . . .

In occasione della presentazione del nuovo (breve) romanzo di Umberto Eco, "Numero Zero", Eugenio Scalfari, fondatore di “La Repubblica”, parla con l’autore e con Antonio Gnoli di come una certa avversione per lo Stato Italiano da parte degli italiani nasce dal modo in cui è avvenuta l’unità dell’Italia, cioè attraverso una occupazione piemontese del Paese.

Scalfari ricorda che il Regno di Napoli era più ricco e potente del Piemonte, ipotizzando che l’unità d’Italia sarebbe stata sicuramente diversa se fosse stato il “Regno di Napoli ad occupare l’Italia -- invece è stato il Piemonte, con mentalità savoiarda, e Cavour parlava francese. . ." Pertanto, Scalfari continua, "lo Stato, gli italiani lo hanno detestato” dal primo momento.

Evidentemente il lavoro che gli scrittori e storici meridionalisti, come Gigi Di Fiore, Pino Aprile, Carlo Alianello e tanti altri, e il grande lavoro svolto da movimenti culturali da oltre venti anni, come quello Neoborbonico, va nella direzione giusta e i risultati rispetto alla verità storica si vedono. Piccole soddisfazioni, ma forse non tanto piccole . . .

--Nel video, pubblicato sul sito repubblica.it il 9 novembre 2014, Eugenio Scalfari parla del processo unitario al minuto 8 e 30 secondi.