martedì 14 gennaio 2014

L'identità politica dei Meridionalisti Democratici


Capita sempre più spesso ai Meridionalisti Democratici di sentirsi rivolgere la domanda “siete di destra o di sinistra?” Ed è sempre più difficile rispondere che destra e sinistra sono solo delle indicazioni stradali, anche perché non crediamo che si possa risolvere la questione della collocazione politica sfuggendo alla domanda rispondendo in modo banale e qualunquistico. 


 
Il nostro movimento usa quattro parole per descriversi : 
MERIDIONALISTI DEMOCRATICI
federalisti europei



Con la prima parola “Meridionalisti” abbiamo voluto intendere che la nostra area di attenzione è il Mezzogiorno inteso come i territori che formavano l'ex Regno delle Due Sicilie. Per essere ancora più chiari, il nostro raggio di azione comprende i territori delle seguenti Regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e basso Lazio. 

Con la seconda parola “Democratici”, affermiamo la nostra convinzione che il sistema migliore di governo sia quello in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini. Pertanto siamo per la democrazia, sia come forma di stato, sia per il sistema di vita interna al nostro movimento. Il nostro essere democratici ci porta anche ad avere uno specifico interesse per lo sviluppo dei diritti democratici in tutti i contesti sociali e, pertanto, sentiamo l'esigenza di sostenere i diritti di cittadinanza in tutti gli ambiti, indipendentemente dall'essere meridionalisti o in sostegno dei meridionali. Per diritti di cittadinanza intendiamo i diritti civili, sociali, politici, economici ed etici, propri di ogni essere umano. Nel campo dei diritti civili, siamo per la libertà di parola, di stampa e di informazione, di espressione, per l'autodeterminazione, per il diritto alla sicurezza pubblica e personale e per la libertà di culto (e di non culto), così come siamo per la libertà di sciopero e di non scioperare, e per il diritto a tenere manifestazioni pubbliche, ordinate e nonviolente.

Nel campo dei diritti sociali siamo per la solidarietà intesa anche come intervento statale per il benessere dei cittadini, per l'assistenza sanitaria universale, per le pari opportunità nel campo del lavoro, e siamo per la scuola pubblica. Nel campo della politica siamo per il diritto alla candidatura ed eleggibilità politica, così come siamo per il diritto dei cittadini di organizzarsi in liberi partiti, associazioni o movimenti. Nel campo economico siamo per il diritto di possedere la proprietà privata, di utilizzare capitali propri, di fondare imprese economiche personali e di partecipare al libero mercato. Nel campo dei diritti etici crediamo che i cittadini devono avere il diritto di decidere sul proprio corpo, di quali cure fare o non fare, di vivere il proprio orientamento sessuale senza discriminazioni, e di condurre la ricerca scientifica nella massima libertà, secondo canoni etici ma senza interferenze religiose. 

Con la parola “federalisti” intendiamo che sosteniamo la creazione di un sistema statale composto da due livelli di governo, uno centrale e uno territoriale, con sovranità di ciascuna nelle competenze specifiche. Crediamo che sia necessario un forte governo centrale capace di contrastare lo strapotere delle corporation internazionali che ormai tentano di stravolgere qualsiasi legge che regoli il loro operare. Il governo centrale deve essere capace di difendere i beni comuni contro l'attacco indiscriminato che proviene dalla finanza internazionale e dalle corporation, che vorrebbero privatizzare tutto e sottomettere ogni legge alla regola del massimo profitto. Di pari passo pensiamo che la migliore forma di governo democratico sia quella più vicina alla popolazione governata. Nel nostro caso, vogliamo la costituzione di una macro-regione composta dai territori dell'ex Regno delle Due Sicilie, da federare alle altre macro-regioni italiane ed europee. Un federalismo solidale e non “avvelenato” permetterebbe ad ogni popolo e ad ogni territorio il diritto al rispetto delle differenze negli stili di vita, delle culture e delle tradizioni, portando ad una genuina valorizzazione dell'identità in un contesto caratterizzato dalla collaborazione e dalla solidarietà. 

Con la parola “europei” indichiamo sia il riferimento geografico sia quello culturale e storico. Siamo un popolo europeo che si affaccia sul Mediterraneo affondando le sue radici nella storia e cultura greca, romana, osca e italica. Siamo un popolo che condivide con altri popoli europei una storia millenaria che ha visto l'avanzamento dell'arte, della letteratura, della filosofia, della scienze, della medicina, e del pensiero politico liberal-socialista attraverso l'interazione fra europei, da nord a sud, da est ad ovest. L'Europa dei popoli, suggerita da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi è il tipo di Europa che vogliamo, non certamente quella della Banca Centrale Europea. 

Allora, quando ci chiedono qual è la nostra collocazione politica, ci viene da rispondere che siamo diversi da quello che è oggi rappresentato dalla sinistra, dal centro e dalla destra, per il nostro senso di giustizia sociale e di uguaglianza, ma anche per il nostro rispetto per le differenze basate sul concetto del merito e dell'iniziativa privata. 

Alla fine, quindi, poiché il nostro campo di azione è il riscatto ed il rilancio del Mezzogiorno all'interno di una prassi democratica, nel totale rispetto dei diritti di cittadinanza di ogni essere umano, siamo orgogliosamente fieri di non collocarci fra i partiti nazionali italiani di destra, di centro o di sinistra.