Napoli, siamo vicini alla festa della
Repubblica, ma la repubblica di chi?
Nonostante le decine e decine di
migliaia di firme raccolte da un comitato di cittadini meridionali e
consegnate sia al Parlamento che alla UE l’anno scorso per la
conclamata differenza di trattamento tra cittadini del nord e del sud
d’Italia, nulla è cambiato, ma proprio nulla. Governi nazionali e
partiti nazionali liberisti, conservatori, progressisti, e oggi anche
i rivoltosi giustizialisti tanto in auge hanno sancito che per quanto
riguarda la RC Auto, in questo paese esiste l’apartheid.
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In altre parole, adducendo motivazioni
degne dei migliori bugiardi, è applicato un metodo che prevede che
alla stessa classe di appartenenza si fa pagare una differenza in
base alla provincia di residenza, come nella migliore tradizione dei
razzisti della Lega Nord. Chi ha redatto la Costituzione ha ben
stabilito che ci debba essere uguaglianza fra maschio e femmina, fra
chi ha diverse credenze religiose o politiche; purtroppo, sembra che
i “padri costituzionali” abbiano dimenticato di scrivere che
anche per l’RC Auto, coloro che vivono al sud “devono” essere
eguali a quelli che vivono al nord.
Essere meridionale e vivere al sud
significa pagare, ad esempio, per una prima classe di merito
assicurativo anche il doppio di chi di chi risiede al nord, in
qualunque caso. Dobbiamo cioè pagare noi di più per far pagare di
meno ai residenti del settentrione. Noi siamo i “negri” e altrove
sono i “bianchi buoni”, questa è la verità.
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E nessuno che militi nei partiti
nazionali, meno che mai i parlamentari meridionali che hanno ben
interiorizzato i concetti di minorità e sudditanza in cambio del
posto e dei benefit nel partito di appartenenza, si sogna di scrivere
una legge fatta di 4 righe e farla votare per far sparire questa
forma di apartheid dallo Stato italiano. Nei giorni scorsi dalla
provincia di Napoli, quella più colpita da questo male, è partita
la costituzione di un “ COMITATO RC AUTO “ assolutamente
trasversale e formato da tanti cittadini e associazioni che vogliono
l’abolizione di questa forma di razzismo che serve a sfruttare
economicamente i meridionali, facendogli pagare i bassi costi di
polizza previsti per i clienti del nord. Ovviamente dietro le
assicurazioni, tutte del nord, vi sono i loro proprietari, quasi
sempre holding bancarie con sede nel nord, che utilizzano le
assicurazioni per trarre profitti da reinvestire quasi per intero nei
mercati finanziari. E’ bene che anche questo si sappia, così siamo
chiari sui meccanismi di funzionamento di questi meccanismi
finanziari di matrice coloniale. Sosteniamo in pieno questo comitato,
rintracciabile su Facebook, che riceve però un accorto oscuramento
mediatico, poiché spesso le holding che possiedono le finanziarie
sono le stesse che posseggono le proprietà dei media. Spingeremo
quindi sempre i meridionali e non a far pressione sui politici eletti
a sud, di qualunque schieramento siano, a far finire questa forma di
razzismo economico mascherata da un velo di menzogne ben colorato.
Alessandro Citarella – Meridionalisti
Democratici