domenica 7 luglio 2013

Acqua potabile: il governo del Nord (PD + PDL) protegge con un decreto gli inquinatori

di Alessandro Citarella

Il Governo “di larghe intese” sta rapidamente mostrando il suo vero volto, che pare proprio essere quello degli esecutori materiali delle volontà delle peggiori menti finanziarie dell’Italia. 
Secondo un articolo apparso sul sito del Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua il 5 luglio 2013, il Governo ha inserito nel “Decreto del Fare”, in modo occulto e nascosto al cittadino comune, una modifica del Testo Unico sull'Ambiente D.lgs. 152/2006, proponendo che “Nei casi in cui le acque di falda determinano una situazione di rischio sanitario, oltre all'eliminazione della fonte di contaminazione ove possibile ed economicamente sostenibile, devono essere adottate misure di attenuazione della diffusione della contaminazione”.  Praticamente, si subordina la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente al profitto economico e alle sue logiche perverse, eliminando, di fatto, una norma che attualmente prevede che chi inquina deve pagare.  


L’articolo del Forum cita Enzo Di Salvatore, professore di Diritto Costituzionale all'Università di Teramo, che spiega che “Subordinare l'eliminazione della fonte di inquinamento oltreché a possibilità tecniche anche al presupposto che ciò sia economicamente sostenibile per il privato che inquina si sostanzia in una prevalenza degli interessi economici del privato sul diritto alla salute e all'ambiente salubre. Ciò viola anche il diritto dell'Unione europea e segnatamente il principio chi inquina paga”. 

La proposta del Governo è particolarmente disdicevole specialmente oggi che si sta portando alla luce che l’inquinamento finora identificato nei nostri territori ha effettivamente creato danni di gran lunga superiori di quelli causati dal disastro nucleare di Chernobyl.  Ed è scandaloso che parlamentari eletti nel Sud possano accettare che la proposta del Governo intacchi ulteriormente la salute dei loro elettori, mentre tutela le imprese del Nord che sono responsabili, secondo recenti rivelazioni di magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine, dello sversamento di rifiuti tossici che hanno causato l’inquinamento territoriale delle falde acquifere di ampie zone della Campania, Puglie e Calabria.

E’ ancora più scandaloso il comportamento del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, del Partito Democratico campano, il quale, invece di far scoppiare una “bomba informativa” o di mettersi in sciopero della fame, fa finta di niente e avvalla con il suo silenzio una norma chiaramente contro la salute dei cittadini del Sud e che tutela il sodalizio fra mala politica locale, crimine organizzato e industrie del Nord.


I Meridionalisti Democratici-federalisti europei portano ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica che i parlamentari eletti nel Sud che sostengono il Governo Letta difendono gli interessi tosco-padani e, pertanto, vanno duramente contrastati nella loro opera di collaborazionismo con i poteri forti del Nord.  Questi parlamentari mostrano interesse per il Sud solo quando si tratta di raccogliere consensi in occasione delle elezioni.

I Meridionalisti Democratici fanno appello a tutti i sinceri democratici e agli attivisti che si battono per il rilancio e per il riscatto dei nostri territori per prendere tutte le iniziative per ostacolare le iniziative del Governo Letta che minano la salute dei nostri concittadini e proteggono chi ha danneggiato il nostro ambiente.  

I parlamentari eletti nel Sud che appoggiano il Governo Letta devono adoperarsi immediatamente per cancellare la proposta di modifica del Testo Unico sull’Ambiente.  Quelli eletti nel Sud e che stanno all’opposizione devono cercare di bloccare la modifica del Testo Unico utilizzando tutti i mezzi a disposizione, coinvolgendo tutti gli organi d’informazione.

Se i partiti nazionali e i loro parlamentari eletti nel Sud non faranno nulla, lasciando che passi in silenzio la modifica al Testo Unico, sarà nostro compito denunciarli nuovamente all’opinione pubblica per il loro silenzio e per il loro collaborazionismo con il sodalizio fra mala politica locale, crimine organizzato e imprese del Nord.