domenica 5 gennaio 2014

RC auto 2014: La beffa ai danni dei napoletani continua

di Sabrina Creuso

La condizione che ci vede succubi delle RC Auto continua la sua inevitabile scalata ai prezzi più alti ai danni dell’utenza napoletana nonostante la virtuosità dei guidatori.

Non esiste deterrente che possa impedire alle assicurazioni ed alle banche egemoni del Nord, detentrici di assicurazioni, di continuare a spennare letteralmente i possessori di auto obbligati ad assicurare il veicolo nel meridione.

Mai come in questo caso si percepisce il messaggio che esser virtuosi ed evitare fin quanto possibile di ricorrere all’assicurazione in caso di sinistro, anche mettendo mano al portafogli, non aiuta a ribassare la rata dell’assicurazione stessa. Già perché anche per il 2014 c’è l’ ulteriore rincaro della RC auto e soprattutto in Campania, con Napoli e provincia, si paga lo scotto di non avere sul territorio né assicurazioni né banche autoctone in grado di garantire prodotti assicurativi identici ma non derivanti da lobby Nordiste ed accentratrici.

Infatti il rincaro previsto della RC Auto è imminente, a meno che il Decreto Destinazione Italia previsto dal Governo Letta non s'impegni a trovare una soluzione equa per rendere unica la quota da pagare a parità di classe di merito di appartenenza, da Nord a Sud. Pensiero tra l’altro fortemente condiviso da sempre da noi meridionalisti!  E tuttavia, personalmente non mi sovviene alcun precedente in cui il capo del governo italiano si sia messo contro gli affari di Lobby assicurative e bancarie solo per equità sociale, tanto meno per tutelare gli interessi di un Sud “palla al piede” sprecone e nulla facente. Ho seri dubbi!!!

Comunque, se andiamo a dare uno sguardo ai numeri che ovviamente parlano chiaro, ci faremmo un’idea di come stanno le cose.

Leggendo alcuni dati sul “Corriere del Mezzogiorno” che fanno riferimento alla classifica dei sinistri con colpa, stilata da “Facile.it” - portale online di assicurazioni auto - si evince chiaramente che la Campania con il suo capoluogo e le relative province, contrariamente alle dicerie ed alle falsità dei luoghi comuni che ci etichettano come imbroglioni e faccendieri sui sinistri auto, risultano classificate agli ultimi posti in graduatoria fra le regioni d’Italia che sono più esposte ai sinistri. Il che significa che nella nostra regione nel 2013 tre automobilisti su 100 hanno chiamato in causa l’ assicurazione per il sinistro causato o subito.

Eppure paradossalmente, nonostante questi numeri siamo noi che paghiamo le assicurazioni più alte d’Italia.

Al primo posto in graduatoria per maggior numero di sinistri per colpa troviamo l’Umbria con il 5.11%, a seguire la Toscana con 4.85% ed il Lazio con il 4.75%,  Sardegna con 4.70% e Lombardia con il 4.32% , Piemonte con il 4.09%, e Liguria con il 4.01%, Valle d’Aosta e Sicilia con 3.89%, Abruzzo 3.83%, il Veneto 3.81%, L’ Emilia Romagna con il 3.71% , la Puglia con 3.65% , la Campania con il 3.30%, seguono il Trentino alto Adige con il 3.26%, la Basilicata con il 3.21%, il Friuli Venezia Giulia con 2.97% ed il Molise con il 2.25% chiude la classifica.

Vi prego di tener presente sempre la densità di popolazione e l’ampiezza della superficie regionale che fanno la differenza fra le regioni in oggetto e la quantità di auto circolanti in ogni regione. Ovvero, la Campania non può esser paragonata alla Valle d’Aosta.

Una cosa è certa, il problema del rincaro delle assicurazioni nel Mezzogiorno è sempre stato sentito dai Meridionalisti Democratici-federalisti europei come un ennesimo sopruso ai danni di cittadini inermi, e la presa in carico di una class action contro le lobby che favoriscono condizioni migliori al Nord è perseguita e supportata con forza e determinazione da tutti noi affinché equità sociale e condizioni di vita migliori siano garantite a tutti i cittadini senza distinzioni territoriali di alcun genere. 

Il Comitato RC Auto, di cui facciamo parte, è ancora in attesa, assieme a svariate decine di altre associazioni e di qualche grande Associazione dei Consumatori, di ricevere “risposte” dalla politica parlamentare dei vari partiti con sede legale al nord, che hanno sì accolto alcune delle proposte avanzate dallo stesso Comitato, che si badi servono anche per garantire dividendi delle assicurazioni, ma hanno lasciato fuori dal contesto il problema principale: l'apartheid assicurativo, ovvero , a parità di condizioni, se abiti a Napoli invece che a Milano, paghi di più ! 

Questa discriminazione non è più accettabile, e costituisce l'evidenza che dopo quasi 154 anni molto poco è cambiato nel trattarci come la colonia del nord di questo Paese, di cui facciamo parte non per volontà ma per conquista militare.