martedì 5 febbraio 2013

Meridionalisti Democratici: "Il voto meridionale e meridionalista"

Il sud è così grande che non ha bisogno
dei FALSI MERIDIONALISTI
alleati della Lega Nord
Il voto meridionale e meridionalista

Vi sono essenzialmente tre motivi primari che portano i “Meridionalisti Democratici” a non sostenere nessuna lista elettorale per le prossime elezioni politiche.
Il primo motivo è che nessuna lista elettorale è l’espressione del movimento meridionalista nel suo complesso. Tutte le liste in gara nei nostri territori non sono altro che delle appendici dei partiti nazionali italiani o sono delle accozzaglie di sigle accomunate solo dalla necessità di superare lo sbarramento minimo per essere eletti al Parlamento.

Il secondo motivo è che nessuno dei partiti nazionali propone uno straccio di programma per i nostri territori. Ormai le maggiori coalizioni di centrosinistra, di centro e di centrodestra non fanno altro che proporre frasi trite e ritrite che si basano sul nulla, sul vuoto totale, sulla vacuità di pensiero e di azione nei confronti dei nostri territori. In breve, le coalizioni nazionali sono venute a raccattare il voto dei meridionali per riconfermare un consenso basato sull’assistenzialismo, sul clientelismo, sul malaffare e sulla mala politica, confermando il ruolo subordinato che il Sud dovrà avere nei confronti del resto d’Italia, da vera colonia interna.



Il terzo motivo è che l’attuale legge elettorale non permette di scegliere i candidati attraverso il metodo delle preferenze, ma si è obbligati a votare per la lista elettorale. Questo significa che se ci fosse anche un solo candidato degno di ricevere il voto da parte del movimento meridionalista, autonomista o indipendentista, sarebbe necessario assicurarsi che il candidato si trovasse in una posizione eleggibile all’interno della lista elettorale. Sono pochissimi i candidati degni del voto meridionalista e, in genere, non sono in posizioni prioritarie nelle liste, e la loro elezione è molto improbabile.

Secondo Alessandro Citarella, Coordinatore Campano dei Meridionalisti Democratici, “Il movimento meridionalista dovrà saper scegliere fra il ‘non voto’ e l’appoggio a quei candidati sinceramente meridionalisti, quelli che si stanno dichiarando in modo chiaro e netto che vogliono andare al Senato o alla Camera per svolgere il ruolo di ‘tribuno’ per la nostra gente, e che non fanno alleanze con la Lega Nord e altre formazioni razziste. Ovviamente, --secondo Citarella -- questi candidati devono essere in posizione eleggibile nella loro lista, perché se non fosse così, si finirebbe solo per dare il voto a un partito nazionale, non interessato al rilancio e al riscatto dei nostri territori.”

Per il presidente dei Meridionalisti Democratici, il dott. Domenico Capobianco, “Sicuramente sono da smascherare senza ‘se’ e senza ‘ma’ tutte quelle formazioni che usano la parola ‘Sud’ nei loro nomi, come “Grande Sud”, ma che sono alleate della Lega Nord e dei suoi compari del Popolo della Libertà.”