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Partendo
dagli effetti sulla salute e sull’ambiente, c’è da considerare
che la termovalorizzazione produce ceneri volatili che restano nei
filtri dopo l'incenerimento. Le ceneri contengono, in alte
concentrazioni, metalli pesanti, diossine, furani, idrocarburi
policiclici, ecc. Pertanto, le ceneri residue devono essere stoccate
come rifiuti tossici e speciali dopo la loro raccolta. La Germania
utilizza le ex miniere di salgemma per lo stoccaggio delle ceneri,
ottenendo anche un notevole risparmio economico rispetto ad altri
paesi europei. Infatti, la Germania importa anche le ceneri
provenienti da Vienna e da Brescia. La Danimarca, invece, esporta le
ceneri in Svezia. E’ un business in piena regola che si basa su
costi e profitti.
Per
dare un esempio della rilevanza della cenere prodotta, il
mega-inceneritore di Brescia produce 35 mila tonnellate di cenere
ogni anno pari al 5% delle 700 mila tonnellate di materiale bruciato.
Lo
smaltimento dei residui liquidi e solidi incide per il 20% dei costi
della procedura mentre la gestione e l'ammortamento dei costi di
gestione degli impianti di trattamento dei fumi incidono per un altro
20%. E’ anche interessante notare che lo stoccaggio austriaco
ammonta a 363 euro per tonnellata, mentre quello tedesco è di 255
euro. Quello italiano è di soli 129 euro a tonnellata.
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Così,
per ogni tonnellata incenerita i gestori ricevono dai 25 ai 50 euro.
Tutto grazie allo 0,5 KW prodotto per ogni Kg di spazzatura. Chi
paga? Paghiamo tutti attraverso la bolletta della luce, una tassa
occulta aggiuntiva ai costi già alti dell’energia!
Oggi
è in atto l’esecuzione di un piano, ben nascosto dalla politica
nord-centrica, che prevede a regime ben 140 termovalorizzatori!
Almeno uno per ogni provincia, con l’obiettivo di incenerire circa
il 65% dei rifiuti italiani, contro il 60% dei rifiuti che ora
finisce in discarica.
L'attuale
media italiana di produzione pro-capite di rifiuti è di 550 Kg/anno,
al costo di 12 centesimi di euro per Kg. Quando funzioneranno i 140
impianti, il costo medio sarà di 17 centesimi di euro al Kg, con un
aumento del 40% della relativa tassa!
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La
termovalorizzazione, al contrario di quanto propagandato, è molto
costosa e non è competitiva rispetto al riciclare che è invece
molto più redditizio e pulito, come si evince da qualche esempio. In
valore medio per le materie prime recuperate con cicli di recupero
effettivamente ecocompatibili sono: alluminio, 945 euro per
tonnellata; polietilene, 610 euro per tonnellata; carta d’ufficio,
475 euro per tonnellata.
Pertanto,
la raccolta differenziata e di qualità costa meno, produce
ricchezza, pulizia e posti di lavoro.
Ultimo
esempio è quello dei cinesi, che stanno facendo incetta di PET,
plastica delle bottiglie, comprandola all'estero e pagandola 350 euro
a tonnellata.
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Una
vera cultura della falsa informazione quindi, che lega tra loro
sempre le stesse lobby del nord, finanziarie, industriali, politiche,
tese a mantenere in piedi un sistema antieconomico per la
collettività, un sistema fortemente e permanentemente inquinante, e
che aiuta le economie estere a tutto vantaggio della desertificazione
industriale nella penisola, con ricadute finanziarie che per adesso
vedono la fuga all’estero degli enormi capitali accumulati da
queste holding finanziarie storicamente “vicine” a noti
capi-partito.
Non
ci sono quindi sinistra, centro o destra che tengano. Vogliono gli
inceneritori e il loro sistema per fare denaro e reinvestirlo come e
dove gli conviene. Noi Meridionalisti Democratici combattiamo questa
logica, ma lo facciamo innanzitutto con criteri di chiarezza e di
corretta informazione. La verità, infatti, rende inutili le bugie di
una certa imprenditoria finanziaria malata di egoismo e mette nella
giusta luce le tesi che vogliono come del tutto asserviti a questi
poteri interi partiti e i loro apparati. Ad esempio, nel governo
attuale c’è un Ministro dell’Agricoltura, di destra, che in
questi giorni batte il Sannio declamando una sana politica
dell’agricoltura di qualità, anche fra trivelle, discariche e
inceneritori. C’è anche un Ministro dell’Ambiente, proveniente
dalla Liguria e che ha usato il commissariamento della sinistra
campana come personale trampolino di lancio verso una posizione di
governo, che manda avanti in modo stalinista la realizzazione degli
inceneritori: non ne vuole sapere del Registro dei Tumori e non parla
di risarcimenti e bonifiche per il Sud.
Denunciamo
menzogne su menzogne, tradimenti e prese in giro, con lo scopo di far
realizzare gli affari ai soliti privati con i soldi pubblici,
mettendo a rischio la salute pubblica, e traendone vantaggio in
termini di richiesta di voti. Solo attraverso la giusta informazione
e una ferma lotta politica che miri a smascherare la collusione fra i
grandi partiti nazionali, alcuni privati e il crimine organizzato è
possibile alzare la consapevolezza popolare per lottare per il
rilancio e il riscatto dei nostri territori. Anche nella lotta
contro gli inceneritori è necessario portare a livello popolare la
giusta informazione sul tentativo della mala politica di favorire
alcuni privati a discapito del bene comune e della collettività. E’
una lotta contro un sistema coloniale che ha stabilito che il Sud
dovrà essere luogo di disoccupazione, di emigrazione e di stoccaggio
dei rifiuti speciali. E’ necessario cacciare la mala politica dai
nostri territori lottando anche contro gli inceneritori.