In questa triste data c’è chi
festeggia l’anniversario della cosiddetta unità d’Italia e chi,
invece, ricorda tanti morti ed una vita da colonizzati che si
perpetua ancora oggi da 152 anni, nella totale menzogna storica,
forse unica nel panorama mondiale.
Il “Risorgimento” c’è stato, ma
solo per quei piccoli e poveri stati del centro-nord della penisola,
ed in primo luogo per il cosiddetto Regno di Sardegna, governato dai
Savoia, che prima del 1861 pativano arretratezza, povertà ed erano
subissati da enormi debiti finanziari. Con l’aggressione contro il
Regno delle Due Sicilie e con la creazione del Regno d’Italia, i
Savoia e il governo piemontese hanno potuto spolpare i nostri
territori e trasferire la ricchezza dai nostri territori a quelli del
centro-nord, creando benessere e sviluppo a nord e relegando il Sud a
una condizione di subalternità coloniale.
Oggi, con il lavoro fatto da coraggiosi
ricercatori, storici, giornalisti, scrittori e semplici militanti, la
storiella dell’unità d’Italia e del cosiddetto risorgimento non
regge più. La vera storia, quella dei nostri morti, della
spoliazione delle nostre terre, delle ondate di emigrazioni, della
grandezza del nostro Stato sovrano e indipendente barbaramente
aggredito e occupato, non si può più contestare senza cadere nel
peggior negazionismo.
I Meridionalisti Democratici propongono
che il 17 marzo di ogni anno divenga una giornata della memoria,
affinché si ricordi con fierezza chi siamo stati, come siamo stati
vilmente aggrediti e occupati, e si commemorino i nostri compatrioti
che hanno combattuto contro l’aggressore, con il sacrificio di
migliaia di combattenti regolari e civili, e con migliaia di morti
nella popolazione, cercando di trasformare questo ricordo e la
commemorazione in una forte azione politica per il rilancio e il
riscatto dei nostri territori.
Una reale e
sincera commemorazione, tuttavia, richiede che i militanti delle
diverse formazioni politiche e delle associazioni che si battono per
i nostri territori trovino un accordo di minima che rispetti la
pluralità delle posizioni nel mondo meridionalista, autonomista e
indipendentista. Purtroppo, quest’anno, mentre si organizzava una
manifestazione unitaria, c’è chi ha voluto strumentalizzare la
commemorazione per forzare posizioni non condivise e per attaccare
personaggi pubblici stimati da gran parte del mondo meridionalista
come Pino Aprile e Lino Patruno, cui vanno la nostra solidarietà e
la nostra stima. Pertanto, con grande rammarico, i Meridionalisti
Democratici non saranno presenti all’evento organizzato da alcuni
movimenti per il 17 marzo 2013 a Napoli.
Alessandro Citarella - Coordinatore
Campania dei Meridionalisti Democratici