Intervento di Sabrina Creuso al Congresso Nazionale
USB del 4-5 Maggio
Riportiamo l’intervento di Sabrina Creuso, delegata del direttivo provinciale Unione Sindacale di Base (USB) di Napoli, al primo Congresso Nazionale USB sul lavoro privato, che si è tenuto il 4 e 5 maggio 2013 a Pescara. Sabrina Creuso si occupa dell'applicazione dei CCNL del terziario e multiservizi ed è membro dei Meridionalisti Democratici - federalisti europei.
L'USB è nata il 23 maggio 2010 al Teatro Capranica di Roma, quando oltre 600 delegati, di tutti i settori del mondo del lavoro e provenienti da ogni parte d’Italia, hanno scelto di dare vita alla nuova confederazione, che si pone l'obiettivo di mettere in atto un sindacalismo indipendente dal quadro politico, istituzionale e padronale, con l'ambizione e la possibilità di costituire il sindacato maggioritario. Alla confederazione aderiscono in forma associativa l’Organizzazione dei Pensionati e l'Associazione Inquilini e Abitanti (ASIA). L'USB fornisce anche efficienti servizi fiscali, di patronato, uffici vertenze e legali, sportelli migranti. L'USB rifiuta lo "sviluppismo", che distrugge vite umane e territori, genera guerre, razzismo e miseria e vuole porsi come sindacato capace di attivare un cambiamento generale della società, riservando grande importanza ai temi ambientali, sociali ed internazionali.
Riportiamo l’intervento di Sabrina Creuso, delegata del direttivo provinciale Unione Sindacale di Base (USB) di Napoli, al primo Congresso Nazionale USB sul lavoro privato, che si è tenuto il 4 e 5 maggio 2013 a Pescara. Sabrina Creuso si occupa dell'applicazione dei CCNL del terziario e multiservizi ed è membro dei Meridionalisti Democratici - federalisti europei.
L'USB è nata il 23 maggio 2010 al Teatro Capranica di Roma, quando oltre 600 delegati, di tutti i settori del mondo del lavoro e provenienti da ogni parte d’Italia, hanno scelto di dare vita alla nuova confederazione, che si pone l'obiettivo di mettere in atto un sindacalismo indipendente dal quadro politico, istituzionale e padronale, con l'ambizione e la possibilità di costituire il sindacato maggioritario. Alla confederazione aderiscono in forma associativa l’Organizzazione dei Pensionati e l'Associazione Inquilini e Abitanti (ASIA). L'USB fornisce anche efficienti servizi fiscali, di patronato, uffici vertenze e legali, sportelli migranti. L'USB rifiuta lo "sviluppismo", che distrugge vite umane e territori, genera guerre, razzismo e miseria e vuole porsi come sindacato capace di attivare un cambiamento generale della società, riservando grande importanza ai temi ambientali, sociali ed internazionali.
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Congresso dell'Unione Sindacale di Base |
L’intervento di Sabrina Creuso a forte impronta meridionalista viene integralmente riportato di seguito:
Se nell'avvicendarsi degli ultimi governi il settore del lavoro pubblico ha ricevuto una batosta dietro l’ altra, abbiamo la consapevolezza che il settore del lavoro privato sia investito da una vera e propria “macelleria sociale”.
Se nell'avvicendarsi degli ultimi governi il settore del lavoro pubblico ha ricevuto una batosta dietro l’ altra, abbiamo la consapevolezza che il settore del lavoro privato sia investito da una vera e propria “macelleria sociale”.
Sempre più siamo costretti a
sorbirci l’insopportabile ritornello che sostanzialmente afferma:
"io ti pago e tu fai quello che dico io” producendo una sorta
di sudditanza psicologica che annulla le difese individuali e
collettive previste da qualsiasi CCNL.
In una realtà
economica disastrosa, in cui le aziende vengono stremate dalle
conseguenze della crisi, non possiamo non citare la situazione
degli appalti, causati da una sempre maggiore esternalizzazione dei
servizi, dove gli operai si trovano ciclicamente a ripartire da zero
per auspicare che vengano applicate in toto tutte le norme
riconosciute dal contratto, mentre lo stipendio ne risente per il
rilancio al ribasso dei costi del lavoro.
Chi si occupa di
lavoro privato sa bene il grado di disperazione che si percepisce tra
i lavoratori e l’ insana necessità da parte delle aziende a dover
creare spaccature fra gli operai, dividendoli in categorie più o
meno tutelate (vedi contratti a tempo determinato o indeterminato,
part-time e full-time) ed i mille espedienti applicati in busta
paga che sempre più frequentemente cadono nell’ illegalità. Tutte
queste misure di stampo padronale ed autoritario sono messe in atto
allo scopo di rompere l’ unione e la coesione che tanto si
necessita avere nei luoghi di lavoro e, rappresentano per le aziende,
una garanzia per maggiori ricavi.
Rappresentando la
RegioneCampania, concentro sulla mia regione e su tutto il meridione
la polarità dell’intervento. Nei nostri territori
siamo esposti ad ogni tipo di ricatto e di sudditanza
economico-strutturale alle aziende residenti sui territori del Sud.
Si è creata una situazione che ci vede maggiormente esposti alla
violazione del diritto al lavoro, alla mancanza di equità sociale e
al ricorso continuo di compromessi sottobanco, senza
possibilità di scelta alcuna, o al dover decidere fra la
necessità di lavorare e la tutela della propria salute (vedasi
ILVA di Taranto) pur di mantenere il proprio posto di lavoro. Un
sacrosanto diritto che ci viene propinato come “grande fortuna” e
non come “diritto imprescindibile”.
Una situazione -
quella meridionale - che non è piovuta dal cielo ma è la
conseguenza dell’addensarsi di cattivo sviluppo e ritardi
atavici delle nostre aree a cui si sono accorpati e stratificati gli
effetti recessivi delle politiche economiche e sociali negli
anni.
La percentuale di lavoro nero è altissima e la
questione immigrazione non viene affrontata con le dovute misure,
ma sfruttata e sottopagata. A tale proposito è utile evidenziare che
un immigrato percepisce il 40% in meno rispetto ad un operaio
italiano lavorando in condizioni disumane e senza tutela
alcuna.
Secondo l’ ISTAT il tasso di occupazione dei
giovani del Sud under 30 e molto peggiorato; solo il 32.9 %,
uomini compresi, ha un lavoro stabile, mentre l’84%
delle giovani donne di fascia d’età compresa tra i 15 ed i 29 anni
non ha lavoro stabile; il ché significa che circa 8 donne su 10 sta
a casa o è in cerca di prima occupazione. Mentre per gli over 45 il
mercato del lavoro è pressoché chiuso a meno ché non si abbia
una professione altamente specializzata.
Il 30%
delle donne interrompe la propria attività lavorativa per condurre
la famiglia. Inoltre, le donne hanno una retribuzione inferiore del
20% rispetto a quella maschile. C’è un forte innalzamento in
termini percentuale anche dei livelli di abbandono dell’istruzione.
La totale o quasi assenza di politiche di Welfare
strutturate in Italia conduce verso strade ’ che alleggeriscono il
carico di adempimenti fiscali alle aziende, le quali
intraprendono una spietata corsa alla CIGS, alla mobilità, e dulcis
in fundo al fitto del ramo d’azienda, sebbene vantino crediti
dagli enti pubblici e dalle ditte committenti, e che sempre più
spesso si ritrovano con debiti strutturali non venendo pagate
per mesi o addirittura anni. Poste alle strette le imprese sono
obbligate a licenziare o peggio ancora a chiudere i battenti.
Ad oggi abbiamo in Campania 140.000 licenziati ed il maggior ricorso
alla cassa integrazione in deroga anche a zero ore, e all’indennità
di mobilità per i licenziati.
Questi dati non lasciano spazio all’ immaginazione e inducono ad interrogarci circa la qualità della funzione che vogliamo interpretare, come attivisti sindacali. Una funzione che necessità di adeguare costantemente gli strumenti a nostra disposizione per tutelare la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici che si rivolgono a noi!
Urge rovesciare, con il protagonismo attivo dei lavoratori, i tavoli di contrattazione, perché poco spazio o nulla ci è concesso in questa fase di confronto, ed essere aperti e disposti al dialogo a tutti i livelli sociali, offrendo a tutti coloro che ci chiedono attenzione, gli strumenti di difesa e di rivendicazione a garanzia della dignità sociale e dell’ autonomia economica di ogni singolo individuo.
In tale cornice ideale e programmatica mi sento di rivendicare il mio impegno umano e sindacale nell’USB come sigla sindacale rappresentativa , ed in Meridionalisti Democratici, in qualità di movimento politico organizzato che dal primo momento della sua costituzione si è posto con assoluta priorità la felicità del popolo Meridionale. MD è sensibile alla condizione disagiata dei lavoratori e delle lavoratrici del Meridione, in cui il basso costo del lavoro ed il taglio dei costi dei servizi di assistenza come: Sistema Sanitario, Trasporto, Istruzione e Assistenza Sociale, ecc. vedono un sempre crescente divario fra Nord e Sud. Tale divario è peggiorato poi dall’innalzamento delle tasse comunali e regionali, dall’ aumento delle RC auto e chi più ne ha, più ne metta.
In tale contesto l’impegno dei Meridionalisti Democratici è costante ed assoluto, per poter apporre il giusto accento sulle problematiche che attanagliano il nostro SUD.
Questi dati non lasciano spazio all’ immaginazione e inducono ad interrogarci circa la qualità della funzione che vogliamo interpretare, come attivisti sindacali. Una funzione che necessità di adeguare costantemente gli strumenti a nostra disposizione per tutelare la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici che si rivolgono a noi!
Urge rovesciare, con il protagonismo attivo dei lavoratori, i tavoli di contrattazione, perché poco spazio o nulla ci è concesso in questa fase di confronto, ed essere aperti e disposti al dialogo a tutti i livelli sociali, offrendo a tutti coloro che ci chiedono attenzione, gli strumenti di difesa e di rivendicazione a garanzia della dignità sociale e dell’ autonomia economica di ogni singolo individuo.
In tale cornice ideale e programmatica mi sento di rivendicare il mio impegno umano e sindacale nell’USB come sigla sindacale rappresentativa , ed in Meridionalisti Democratici, in qualità di movimento politico organizzato che dal primo momento della sua costituzione si è posto con assoluta priorità la felicità del popolo Meridionale. MD è sensibile alla condizione disagiata dei lavoratori e delle lavoratrici del Meridione, in cui il basso costo del lavoro ed il taglio dei costi dei servizi di assistenza come: Sistema Sanitario, Trasporto, Istruzione e Assistenza Sociale, ecc. vedono un sempre crescente divario fra Nord e Sud. Tale divario è peggiorato poi dall’innalzamento delle tasse comunali e regionali, dall’ aumento delle RC auto e chi più ne ha, più ne metta.
In tale contesto l’impegno dei Meridionalisti Democratici è costante ed assoluto, per poter apporre il giusto accento sulle problematiche che attanagliano il nostro SUD.