Ovviamente, Francesco è attivissimo nel sostenere il Napoli |
Francesco è candidato per la carica di consigliere comunale per “La
Vostra Castelbelforte”, una lista civica che ha dimostrato interesse per quello
che l’originario di Napoli rappresenta.
Francesco è riuscito a coniugare l’integrazione nel territorio dove vive
e lavora con il rispetto per la sua identità, cercando di essere un esemplare
cittadino di Castelbelforte, senza mai dimenticare le sue origini napoletane.
E’ interessante notare che Francesco è riuscito ad aprire una breccia
in un territorio considerato una vera roccaforte della Lega Nord. Il candidato sindaco, Massimiliano Gazzani, è
stato eletto due volte come sindaco e, nell’ultime elezioni, come vice sindaco
leghista di Castelbelforte. Come è possibile che un attivista meridionalista
come Francesco abbia potuto trovare un punto d’incontro con un attivista
leghista? Francesco spiega che Gazzani è uscito dalla Lega tre anni fa. A Castelbelforte, poi, Gazzani si è anche
scusato con Francesco per le offese che aveva subito nel 2012 a margine di una
riunione del consiglio comunale – offese che portarono l’attivista
meridionalista ad organizzare il “Terrone Day” per protesta e per
sensibilizzare la popolazione sulla questione del razzismo e del pregiudizio
anti-meridionale. Ora, la lista “la Vostra
Castelbelforte” include non solo l’attivista meridionalista ma anche un
esponente del Movimento 5 Stelle, Vanni Mantovanelli, convinto sia dal metodo
democratico adottato da Gazzani, sia dai contenuti ambientali del programma
della lista civica.
Abbiamo chiesto a Francesco di illustrarci cosa vorrà fare se venisse
eletto consigliere comunale a Castelbelforte.
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MD. Puoi descrivere tre
obiettivi principali della tua lista civica per il vostro comune?
FM. Il nostro comune ha un grande problema relativo alla sicurezza
stradale a causa della Strada Provinciale 25 che attraversa il centro
abitato. Servirebbe una rotonda
all’uscita del paese, nella direzione verso Mantova, e c’è bisogno di regolare
meglio l’uscita verso Verona, dove spesso ci sono problemi con i TIR. La strada comprende delle brutte curve e ogni
tanto qualche TIR finisce fuori strada con morti e feriti. Mentre dalla parte veronese qualcosa si è
fatto, dalla parte mantovana è tutto fermo.
Sarebbe meglio una tangenziale attorno al paese, evitando i problemi di
sicurezza interna, non facendo transitare i mezzi pesanti.
Con la crisi che ha praticamente decimato le fabbriche nel mantovano, e
con oltre 15 mila persone che hanno perso il lavoro in tutta la provincia negli
ultimi anni, abbiamo bisogno di uno sportello di domanda e lavoro per i
cittadini disoccupati.
E fondamentale anche dare un’assistenza ai cittadini per tutte quelle
questioni legali a carattere civile, dove il cittadino, prima di affidarsi ad
un avvocato con tutti i costi che ne derivano, può cercare le soluzioni
necessarie.
MD. Puoi descrivere quale politica meridionalista riuscirai a portare
avanti nel tuo comune se tu venissi eletto?
FM. Se venissi eletto, cercherei di attuare un sogno che ho da diversi
anni. Vorrei far conoscere la vera storia del Risorgimento ai miei
concittadini, facendo capire cosa ha subito la mia Terra con l’aggressione
armata da parte dei piemontesi e tutto quello che è successo negli ultimi 153
anni. Vorrei aprire un confronto pubblico per far capire che non si può andare
avanti con la discriminazione e il “voi” e “noi”.
Vorrei portare nella provincia di Mantova tante eccellenze dei nostri
territori, semmai facendo anche dei gemellaggi fra Castelbelforte e qualche
realtà del Sud. Quando la gente del Nord
ci conosce e vede le nostre eccellenze, cadono tanti pregiudizi e ci si ritrova
come lavoratori e cittadini con tante cose in comune. Vorrei portare nel mantovano prodotti e
cultura dei nostri territori.
MD. Dal tuo punto di vista, su cosa dovrebbero concentrarsi i meridionalisti residenti al Sud?
FM. Vorrei che si creassero gruppi di lavoro per i
tanti temi che attanagliano e bloccano il risveglio del Sud. C’è la possibilità
di emergere alla grande, ma c’è bisogno di orgoglio e di “cattiveria” nel senso
buono della parola. Sono arrabbiato
perché vedo un Sud “addormentato”. Prendi per esempio la Tangenziale di Napoli,
perché si paga ancora? Perché si regalano ancora i soldi a Benetton? O, vediamo i Bronzi di Riace, perché non si
riesce a portare i turisti? Vedo troppa gente
abbacchiata, che non riesce a reagire. C’è bisogno di un risveglio di orgoglio
e di identità. Mi chiedo, ma che fine
abbia fatto il movimento dello scorso novembre, “Fiume in Piena”?
MD. C’è spazio per il meridionalismo a Nord?
FM. Sì, è necessario un partito con una forte caratterizzazione identitaria
che riesca a fare un lavoro verso i 15 milioni di meridionali che vivono e si sono
integrati al nord. E’ necessario,
tuttavia, che la questione identitaria, la coscienza sia svegliata collegandola
alle questioni sociali della società dove uno si è integrato e dove lavora e
vive. Il meridionalismo al Nord può
mettere delle grossi radici solo se abbina la questione identitaria a quelle
sociali. Sono tantissimi gli operai che
oggi hanno perso il lavoro in tutto il settentrione. Fra questi ci sono tanti meridionali, ma
anche tanta gente del posto. Un partito
meridionalista deve per forza di cose parlare un linguaggio che unisce gli
interessi dei lavoratori, dei disoccupati e dei cittadini in generale, che
vivono nei territori del nord della penisola. Altrimenti, si rischia di
rimanere nel folclore.
E’ anche possibile per il meridionalismo toccare le coscienze delle
persone perbene al Nord facendo notare come un obbrobrio come il Museo Lombroso
sia tanto offensivo non solo per la gente del Sud, ma per tutti gli esseri
umani. Quando con pazienza si spiega
alla gente del Nord che a Torino c’è un luogo dove sono messe in mostra le
teste dei nostri partigiani, chiamati briganti, e che questo luogo, questo
“museo” è finanziato con i soldi pubblici, allora cadono alcune barriere di
pregiudizi nei nostri confronti, e si diventa più tolleranti o addirittura
accoglienti se non amici.
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I Meridionalisti Democratici-federalisti europei augurano ogni successo
a Francesco Massimino e agli altri militanti meridionalisti che saranno
presenti nelle liste elettorali nel Nord Italia. La loro lotta è la nostra.