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Reggio Calabria batte tutti con l'astensione del 40,47% |
Il risultato delle elezioni politiche italiane 24-25 febbraio 2013 non
modifica di una virgola la condizione sociale dei cittadini dei nostri
territori. I governi italiani di
qualunque colore e sfumature, con l'eventuale presenza di “illuminati tecnici”,
hanno dapprima distrutto le capacità produttive di qualità, per poi avvelenare
ed utilizzare quali sversatoi di tossici e veleni i campi della “Nostra
Terra”. Questi nostri territori, hanno
visto milioni di concittadini emigrare, combattere e perire in guerre non
volute. Questi nostri, territori hanno visto il saccheggio delle ricchezze, con
il furto del denaro e l'espropriazione delle ricchezze industriali, sia in
termini di “know how”, che di capacità produttiva primaria e della diretta
derivata.
Questi nostri territori hanno visto infine il continuo proseguimento
dell'immigrazione prima, emigrazione poi nel campo intellettuale, con tutto ciò
che ne significa, coinvolgendo le nostre popolazioni in guerre non volute,
mondiali ed imperialiste, con milioni di morti e banche ed industrie depredate
dal potere centralista unitario dello stato Italia.
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Monti Bersani Berlusconi Grillo |
Il 24-25 febbraio 2013, l'affermazione in termini percentuali,
relativamente ai votanti, del Movimento 5 Stelle (M5S), ha sicuramente dato uno
scossone a tutto il sistema della politica italiana, visto che il risultato
finale è inaspettato in termini di capacità di governo centrale, in relazione
alle attese (PD al governo, con al massimo l'appoggio della lista Monti, se ed
ove necessario.). Al momento, vista
l'ingovernabilità relativa, l'incomunicabilità tra la dialettica di un “vecchio
schema” politico e quello di un nuovo modo di fare politica (M5S), le certezze
restano quelle di uno spread che sfiora i 400 punti e l'assoluta impossibilità
logica a comprendere quale coalizione “con un minimo di serietà programmatica”
possa tentare a costituire un “governicchio” che si autosostenga per il tempo
della riforma elettorale. Ad oggi, non è
assolutamente possibile comprendere quali saranno le conseguenze per lo Stato
italiano intero e per le regioni, particolarmente le Nostre, sotto la sua
giurisdizione. Le politiche proposte da M5S, anche se in molti casi
condivisibili, sono “dure da digerire” sia per la vecchia guardia politica
italiana, sia per coloro che fanno della politica territoriale/identitaria il
proprio cavallo di battaglia per rilancio e riscatto.
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Sud assente nei programmi |
Nelle proposte del M5S, per quanto oneste e corrette, manca l’aggancio
meridionalista, mancano le proposte specifiche finalizzate alla liberazione dei
nostri territori dal giogo coloniale, descritto così bene da Nicola Zitara, da
altri nostri storici ed economisti e dal nostro Movimento Meridionalista tutto.
Da queste ultime elezioni emerge che i due assi Berlusconi-Maroni,
Bersani-Vendola, attesi dal bipolarismo, con l'aggiunta di BCE-Monti, quale
terzo polo, devono comunque raccogliere i cocci dei vasi rotti dal terremoto
causato da Beppe Grillo e dal suo movimento 5 Stelle che ha costituito un
quarto polo il cui consenso risulta il primo per preferenze e che destabilizza
il tutto.
Fra le vittime della voglia di cambiamento e della necessità di fare
politica in maniera nuova, troviamo i neo giustizialisti annoiati di Antonio
Ingroia, i tardo comunisti di Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero e i verdi
ingrigiti di Angelo Bonelli, che non hanno cocci da raccogliere perché i
rispettivi movimenti non hanno creato alcun “contenitore”, né elettorale né più
duraturamente politico, che si potesse rompere: erano disuniti prima della
campagna elettorale, lo sono stati durante e non vi è motivo per pensare che
non lo siano ancora.
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Vendola Caldoro |
Vendola e Caldoro, faranno come Crocetta, diranno a Bruxelles che
lotteranno per i loro territori e le libertà correlate? Si ribelleranno all'UE? Avranno tutti il coraggio di affrontare la
discussione sulla politica territoriale nei termini di un “accordo di
programma”? Questo sembra per ora il segreto di Crocetta in Sicilia e del M5S
che vanno avanti passo-passo. L'autunno 2013 ci dirà se il percorso è giusto.
Dall'analisi dei risultati elettorali, emerge che i nostri territori
hanno espresso un voto di “protesta” che supera largamente il 50% degli aventi
diritto al voto, se si sommano il numero degli astenuti, i voti nulli, le
schede bianche, e il voto dato al Movimento 5 Stelle, che nella nostra analisi
politica valutiamo comunque come espressione di profondo dissenso anti-centrale. L’astensione diffusa in tutti i nostri
territori è diventata endemica, così come lo sono il voto nullo e la scheda bianca. La novità è nelle simpatie che il Movimento 5
Stelle è riuscito a conquistare fra i nostri votanti, specialmente in Sicilia.
Voti Meridionalisti di cui dovremo necessariamente fare raccolta.
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Basta con i falsi meridionalisti,
basta con il furto dei sogni.
Questi movimenti sono creati
dall'alto solo per attrarre voti |
Dai numeri si evince anche che le formazioni berlusconiane che
utilizzano il nome “sud” nel titolo, ma che sono fedelissimi alleati della Lega
Nord, hanno fallito, raccogliendo un solo senatore (in Calabria) e nessun
deputato. La vergognosa presenza del
simbolo della Lega Nord nei nostri territori è stata possibile perché un
grappolo di ex socialisti nostrani, non riuscendo a trovare casa altrove, ha
effettuato un abbraccio mortale con Giulio Tremonti, presentandosi all'interno delle liste della Lega Nord, ottenendo circa 15.000 voti nel Sud, ma non
portando a casa né un senatore, né un deputato.
Se da un lato i partiti nazionali italiani non hanno detto nulla di
meridionale durante la campagna elettorale, dall'altro è sfumata anche la loro
capacità di promettere assistenzialismo e favorire le diverse clientele perché
la crisi economica ha ridotto le risorse da dilapidare attraverso assunzioni
pubbliche, assegnazioni di appalti truccati e favori di vario genere. I notabili locali, quello che formano un
triangolo della morte con criminalità organizzata locale e con i poteri forti
del Nord, sono in difficoltà, ma sono anche in cerca di nuove metodologie per
creare e gestire il consenso.
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Meridionalisti Democratici
federalisti europei |
Che fare? Per i militanti e per
le organizzazioni sinceramente interessate al rilancio e al riscatto del Sud è
necessario continuare a radicarsi sul territorio e nei centri di aggregazione
come le scuole, le università, i luoghi di lavoro e nelle associazioni. E’ fondamentale rispondere alla richiesta di
soluzioni per la creazione di posti di lavoro, per il miglioramento del sistema
sanitario, per il finanziamento delle infrastrutture, per la difesa
dell’ambiente, per il generale miglioramento delle condizioni di vita della
nostra gente. Ed è fondamentale spiegare
alla nostra gente il rapporto di causa ed effetto fra l’occupazione dei nostri
territori fatta 152 anni fa dai piemontesi, le politiche di rapina che si sono
succedute fin d’allora e che è necessario sostenere chi realmente vuole
rilanciare e riscattare il Sud, impegnandosi in prima persona, anche attraverso
azioni giornaliere come, prima di tutto, l’acquisto di prodotti meridionali e
partecipando alla vita politica locale in modo diretto. E’ una strada tutta in salita e, come spesso
ci hanno insegnato chi lotta per il Sud da molti anni, non ci sono scorciatoie.